Napoli, ancora spari nel quartiere Sanità

sanità rioneSi continua a sparare nel quartiere Sanità: la notte scorsa quattro individui a bordo di due scooter e a volto scoperto hanno esploso numerosi colpi di pistola in via Discesa Sanità colpendo nel contempo la saracinesca di un negozio sito in loco.

Sei, per l’esattezza, i proiettili esplosi da una pistola semiautomatica calibro 7,65 (a giudicare dai bossoli rinvenuti dalle forze dell’ordine sul posto) che solo per miracolo non hanno prodotto vittime innocenti. Gli investigatori non avrebbero dubbi: i Vastarella rivendicano a suon di “stese” la leadership criminale nella zona. Determinati a imporsi sui clan rivali, i Vastarella controllerebbero di nuovo gli affari illeciti nel quartiere (e non solo) con particolare riferimento al racket e al traffico di stupefacenti. Persino semplici attività commerciali sarebbero taglieggiate da un gruppo criminale senza scrupoli che sarebbe alla ricerca di giovani e spietati affiliati da inserire nei gruppi di fuoco.

 

Un modus operandi ormai consolidato nel nuovo sistema: sempre più spesso a giovani poco più che adolescenti vengono affidati ruoli di responsabilità all’interno dei clan che fanno leva sulla voglia di emergere e sull’emarginazione di chi non ha mai conosciuto in senso positivo le istituzioni. Giovani vite acquistate per poche centinaia di euro, forse uno scooter, abbagliate da fiction sullo stile Gomorra di cui però stranamente si continua a ignorare il drammatico finale. Lo ripeteremo all’infinito: senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione la guerra con la camorra è persa in partenza.

 

Un esercito di gente vive di questo pane: poco o nulla ad oggi chi governa ha prodotto in concreto per strappare i giovani alla cinica logica di strada, allo strapotere di chi ancora impera in certe realtà arricchendo massoni, imprenditori collusi e cattivi politici. Nel torbido si pesca meglio e questo i potenti lo sanno bene: allora perché incivilire ghetti senza luce che rappresentano bacini di voti e realtà sociali sulle quali speculare pur di raggiungere il proprio meschino tornaconto. I napoletani onesti sono rassegnati: all’informazione l’umile ma delicato ruolo di presentare la realtà per quella che è e non per quella che qualche amministratore “incosciente” vorrebbe far credere all’opinione pubblica.

 

Della serie: perifrasando un brano dei 99Posse diremmo : “si voti pure per chi si vuole tanto tristemente i giovani continuano a morire ammazzati per strada”.

Alfonso Maria Liguori

 

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.