Napoli, clan Lo Russo in difficoltà: cala definitivamente il sipario sui “capitoni” di Miano?

secondiglianoDetronizzati di fatto dalle roccaforti dello spaccio di Miano dai Licciardi gli ex ras Lo Russo: cacciate dalle rispettive abitazioni famiglie affiliate al clan e parenti diretti dei Lo Russo in puro stile camorristico.

Sembrerebbe calare definitivamente il sipario sui “capitoni” di Miano: gruppo per decenni egemone nella zona (e non solo) i Lo Russo sono passati alla ribalta della cronaca per vicende legate al racket, allo spaccio di stupefacenti e all’usura. Un business da capogiro che ha reso negli anni i Lo Russo potentissimi all’interno dello scacchiere malavitoso partenopeo.

Non vi sarebbe ancora traccia di 15 fedelissimi dei Lo Russo irreperibili ormai da settimane: radio mala parlerebbe di fughe all’estero per timore di arresti imminenti o rappresaglie da parte degli agguerriti Licciardi, pronti a tutto pur di occupare criminalmente parlando il territorio con particolare riferimento al traffico di narcotici all’ingrosso e al dettaglio. Di fatto secondo gli investigatori sarebbero saltati tutti i vecchi accordi di camorra e di questa nuovo terremoto risentirebbero anche gli scissionisti storici di Secondigliano, Amato – Pagano, con spaccature interne provocate da giovani pusher e killer pronti a tutto pur di giungere rapidamente ai vertici del sistema piramidale chiamato camorra.

In questi contesti la realtà supera di gran lunga quanto narrato in fiction a tema come Gomorra. Abbiamo intervistato alcuni studenti di Secondigliano che indignati da quanto riportato da mass media hanno dichiarato: “A Secondigliano vivono tantissime famiglie di onesti lavoratori e non accettiamo di essere etichettati tutti come appartenenti al sistema o a chi sa quale clan potente dei luoghi. Il problema è che i veri responsabili dello scempio socio-civile che condanna il territorio da sempre restano ad oggi impuniti: parliamo di cattivi politici, imprenditori collusi, massoni e funzionari pubblici corrotti che per decenni hanno di fatto coperto le malefatte di criminali senza scrupoli. Il denaro: questo il motore di questa macchina infame che sinistra riempie il quartiere di droga e violenza. Un giro d’affari inimmaginabile che conferisce ai clan forza bellica e capacità corruttiva ad ogni livello della società”.

Parole chiare, concetti giusti espressi da chi a Secondigliano c’è nato e ci vive. Lo ripeteremo sempre: senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione la guerra contro la camorra è persa in partenza.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedentePolisportiva Sarnese, parla il presidente Origo
SuccessivoLa settimana di “Campania by night – archeologia sotto le stelle”: il programma
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.