Nel corso del week-end appena trascorso, il dispositivo di sicurezza della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, diretta dal Comandante Guglielmo Cassone, caratterizzato dall’azione congiunta di pattuglie terrestri ed unità navali, ha assicurato una capillare e continuativa presenza su tutto il litorale di competenza, impegnato in attività di controllo, pattugliamento e prevenzione al fine di garantire, sia a terra che per mare, la salvaguardia della vita umana e la sicurezza della navigazione.
Oltre alle attività di soccorso, numerosi i controlli effettuati sulle unità da diporto che stazionavano a poche decine di metri dalla costa e che hanno condotto all’elevazione di 9 verbali per navigazione, sosta o ormeggio in zona vietata (Area Marina protetta di Punta Campanella) nonché all’interno della fascia riservata alla balneazione e per la mancata detenzione a bordo della prevista documentazione.
In uno di questi controlli, il personale militare della Guardia Costiera stabiese ha accertato che, in prossimità dell’imboccatura dell’approdo di Vico Equense, due diportisti stabiesi avevano ormeggiato la propria unità navale a pochi metri dalla costa. All’atto del controllo esibivano i documenti dell’unità navale e del motore palesemente contraffatti in quanto sprovvisti di qualsiasi vidimazione e registrazione che ne attestassero l’ufficialità.
Immediatamente si procedeva, su disposizione del P.M. della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, a porre in sequestro sia la documentazione contraffatta che il motore fuori bordo installato sul natante da diporto oggetto dell’accertamento ed a deferire all’Autorità Giudiziaria oplontina il sig. Z.A. per il reato di cui all’art. 483 del codice penale.
Il complesso delle sanzioni amministrative comminate nel corso dei vari controlli, ha raggiunto la cifra di circa 3.000 euro. Si ricorda, infine, il numero blu 1530 per le emergenze in mare, valido su tutto il territorio nazionale 24 ore al giorno e utilizzabile gratuitamente sia da telefonia fissa che mobile. Attraverso quest’ultima, è possibile mettersi in contatto diretto con la Capitaneria di Porto in cui ricade la cella più vicina, riducendo ulteriormente i tempi di intervento