Puntare sui “falchi” per combattere nei vicoli la violenza delle nuove leve di camorra. Ottimo il bilancio dell’azione preventiva e repressiva messa in essere dalla sesta sezione criminalità diffusa in forza alla squadra mobile della questura di Napoli. La Sanità, Forcella, Secondigliano, San Giovanni a Teduccio, Il Vasto: queste solo alcune delle zone dove la presenza dei falchi ha portato all’arresto di noti pregiudicati affiliati a clan storici della città.
Un lavoro certosino e professionale spesso ostacolato dall’omertà che ancora sovrana regna in certi quartieri di Napoli. Garantendo l’anonimato abbiamo intervistato un operatore di polizia in servizio presso la sezione falchi : “ Ogni giorno ci confrontiamo con una realtà – ha precisato il poliziotto – drammatica e al tempo stesso caotica da decifrare.
Dedali di vicoli che favoriscono il prolificare del malaffare favorendo nel contempo la fuga a scippatori e delinquenti di ogni risma. Nelle aree a rischio di Napoli c’è tanta brava gente : ma l’inoccupazione, l’ignoranza e la sete di riscatto abbagliano i giovanissimi che entrando nel sistema non comprendono di firmare la propria condanna a morte.
Il dato che più ci impensierisce e la capacità offensiva dei nuovi baby boss: spesso cocainomani questi giovani camorristi in carriera sono pronti a tutto pur di accaparrarsi il controllo degli affari illeciti sul territorio con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti”. Chiare le parole dell’uomo che lancia un appello ai napoletani: “Chiediamo la massima collaborazione dei cittadini: occorre denunciare e non tacere se si vuole combattere la camorra con successo. Noi siamo determinati a svolgere il nostro lavoro con professionalità e costanza ma la gente deve venirci incontro facilitando il nostro compito con la propria preziosa collaborazione.
Non siamo eroi e non abbiamo mai pensato di esserlo: rischiamo la vita ogni giorno ma siamo lieti di apportare il nostro umile contributo alla causa. Pensiamo al futuro dei nostri figli e facciamo il possibile perché si viva in una Napoli meno violenta”. Scolarizzazione adeguata, occupazione e sana aggregazione per non lasciare campo libero alla camorra. Lo ripeteremo sempre certi della fondatezza di tale tesi e nel rispetto della dignità dei tanti onesti napoletani.
Alfonso Maria Liguori