“Alessandro Giannelli è morto”: telefonata choc alla famiglia a Napoli

09.02.2016 - alessandro giannelliAncora una volta abbiamo anticipato gli eventi: ad appena 24 ore dalla pubblicazione dell’articolo in merito all’inasprimento del conflitto di camorra tra i D’Ausilio di Bagnoli e i Giannelli di Cavalleggeri una telefonata a casa del ras detenuto Alessandro Giannelli avvisava la famiglia dell’avvenuto decesso in cella del congiunto stroncato da un infarto.

Tutto falso: per gli inquirenti si tratterebbe di un atto intimidatorio nei confronti dei congiunti di Giannelli. E non finisce qui: poche ore dopo in piena notte una bomba carta è stata fatta esplodere all’ingresso del pub “Beer Garden” in via Discesa Coroglio. Secondo gli inquirenti non ci sarebbero dubbi: i D’Ausilio, capeggiati dal ras evaso Felice, sarebbero in piena fase offensiva per riappropriarsi definitivamente del territorio. Una vera e propria guerra contro gli acerrimi nemici Giannelli che vanterebbero però amicizie (e parentele) eccellenti con la cupola di Secondigliano.

Secondo “radio mala” c’è poco da stare allegri: nel mirino dei D’Ausilio potrebbero finire parenti di Giannelli e fedelissimi del boss che dal carcere non resterebbe però passivamente a guardare le strategie dei rivali. Proprio il silenzio dei Giannelli preoccuperebbe le forze dell’ordine: fonti vicine al gruppo alluderebbero ad un prossimo attacco nel cuore di Bagnoli da parte dei Giannelli, ovvero nella roccaforte di Felice D’Ausilio che si nasconderebbe proprio nella zona. Venti di guerra soffiano sinistri tra Cavalleggeri, Bagnoli, Fuorigrotta, Agnano, Soccavo e Pianura.

Intese sottobanco e cambi di fronte eccellenti unirebbero una cosa all’atra coinvolgendo tutte le aree in un unico grande conflitto di camorra. I residenti vivono ormai nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato ma incredibilmente questo dato non fa più notizia come hanno precisato alcuni esercenti di Bagnoli: “Ormai non ci aspettiamo più nulla dalle istituzioni – hanno precisato i commercianti – che ci hanno abbandonato a noi stessi. Ogni bomba fatta esplodere contro un locale della zona, ogni raid messo in essere tra Bagnoli e Cavalleggeri induce i giovani a spostarsi verso altre zone con gravi ripercussioni economiche sulle nostre già provate attività. Ai nostri figli diciamo di andare via da queste vergognose realtà di inoccupazione e sangue”. Adesso lo Stato deve muoversi e in tempi utili : scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione subito contro lo strapotere della camorra perché su Napoli non imperi l’ingloriosa effige “Game Over”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.