Individui senza casco e a tre su potenti scooter, macchine lanciate a folle corsa e giovani in evidente stato di ebbrezza hanno complicato e non poco l’esistenza ai residenti rimasti in loco per il ferragosto. Ornamentali le unità dell’esercito insufficienti le volanti presenti in una zona teatro negli ultimi tempi di una delle più sanguinose guerre di camorra. Eppure incredibilmente una parte dei mass media parla di Napoli rinata, di boom turistico con particolare riferimento alla sicurezza pubblica offerta a chi sceglie partenope quale meta per le vacanze estive.
Ci chiediamo interdetti ancora una volta di quale realtà si blateri e come possa l’informazione prestarsi così spudoratamente a condizionamenti politici che offendono la dignità dei napoletani onesti alterando profondamente la realtà. Il rieletto sindaco di Napoli Luigi De Magistris continua la politica da sempre messa in campo che inesorabilmente taglia fuori da eventi mondani e interventi di bonifica i quartieri più a rischio della città.
Perché sia chiaro: camminare, soprattutto di sera, a Piazza Garibaldi o a Piazzale Tecchio (e non solo) fa letteralmente paura. Per non parlare delle orde di extracomunitari irregolari perennemente ubriachi che continuano ad utilizzare le traverse laterali delle principali piazze cittadine come orinatoi a cielo aperto. Una vergogna senza fine che umilia l’immagine di Napoli minandone nel contempo profondamente la produttività.
Ormai le lamentele dei commercianti del centro storico non si contano: la gente nel timore (fondato) di essere rapinata o truffata snobba certe location trasferendosi altrove per gli acquisti alimentari o lo shopping. Un baratro dal quale l’onesto esercente da solo non riesce a venir fuori. Ben altre le promesse in periodo elettorale, ben altri gli interventi promessi da un De Magitsris che sembra all’inizio del nuovo mandato intenzionato a seguire la linea amministrativa del precedente.
In sintesi: le cose a Napoli non vanno male ma peggio. Ci si augura che la libertà d’informazione e di pensiero non abdichino definitivamente dinanzi allo strapotere di chi comanda e decide impietosamente chi premiare, lavorativamente ed economicamente parlando, e chi penalizzare senza scrupolo alcuno.
Alfonso Maria Liguori