Da alcuni mesi le case dell’acqua di Striano sono state private delle gettoniere. Un furto aveva costretto l’amministrazione comunale e la società a rimuovere gli erogatori a monete e ad installarne altri con card elettronica.
Le casette quindi erogano la cosiddetta acqua del sindaco soltanto mediante l’utilizzo delle card che possono essere ricaricate economicamente solo presso il bar Adamo, adiacente alla casa di via Risorgimento. Su questo punto interviene Francesco D’Andrea, il consigliere comunale di opposizione.
Secondo D’Andrea non è sufficiente garantire il servizio presso un solo esercizio commerciale. Una caffetteria che chiude per riposo settimanale ogni lunedì, non può essere l’unica a poter ricaricare le card dell’acqua del sindaco.
“L’utenza che utilizza l’acqua di Piazza D’Anna è costretta da diversi mesi a recarsi in via Risorgimento”, afferma D’Andrea. “Non oso immaginare come gli anziani, sotto il sole dei mesi estivi, abbiano raggiunto via Risorgimento per ricaricare la card. Spero che l’esercizio non vada in ferie, perché l’amministrazione non ha pensato neppure a questo”.
E qui il consigliere interviene con fermezza: “Ho sollevato la questione in più consigli comunali. Continuo a dire che questa amministrazione ha poco interesse nel garantire i bisogni primari alla cittadinanza. Non è collaborativa e non ascolta le proposte di un opposizione costruttiva. Ha un modo di fare politica vecchio, interessato solo alle poltrone e alle proprie aspirazioni personali”.
D’Andrea interviene anche sul negato rimpasto della giunta: “Il nostro sindaco ancora oggi ha poca autonomia decisionale. Aspetta altri ordini per rimodulare le deleghe. Il sindaco è prigioniero e incapace di governare un paese che oggi più di ieri ha bisogno di concrete azioni che lo risollevino da uno stato che non ha precedenti. La città di Striano ha bisogno di un Sindaco, di un’amministrazione e soprattutto di una maggioranza che operi per il bene comune”.
Raffaele Massa