La meraviglia di Alberto e Antonino Aiello, due appassionati di pesca di Vico Equense, è stata veramente tanta quando nel recuperare la lenza, calata per una delle tante battute di pesca al totano nelle acque profonde (800-900 metri) al largo dell’isola di Capri, hanno issato sul gozzo un magnifico esemplare di Calamaro gigante.
L’esemplare catturato nelle acque capresi appartiene alla specie Histioteuthis bonnellii, dopo attenta misurazione è risultato essere lungo oltre 75 centimetri (un grosso calamaro comune non supera i 50 cm) e pesante ben 4,200 chilogrammi.
Misure veramente ragguardevoli che collocano il cefalopode pescato dagli Aiello tra i più grossi esemplari, di questa specie, mai pescati in italia.
La specie Histioteuthis bonnellii è diffusa nelle acque profonde soprattutto dell’Oceano Atlantico e Indiano ma vive anche nel mare Mediterraneo dove solo raramente è stato avvistato dopo catture accidentali.
Questo calamaro è conosciuto con due curiosi nomi comuni: il primo “Calamaro ad ombrello” fa riferimento alla sottile membrana che riveste e unisce 6 delle 10 braccia tentacolari, facendogli assumere quando sono aperte una caratteristica forma ad ombrello; il secondo “Calamaro gioiello” richiama invece la caratteristica specifica di avere sulla superficie del corpo numerose cellule dette cromatofori che hanno la capacità di far variare il colore dell’animale facendogli assumere livree assai vivaci.
Alberto e Antonino Aiello padre e figlio hanno messo l’eccezionale esemplare a disposizione degli zoologi della stazione Anton Dohrn di Napoli. Alberto appassionato da sempre di pesca, a cinque anni ha pescato il suo primo polpo. Da piccolo a Vico Equense, era soprannominato “il Sampei di Seiano”.
Ferdinando Fontanella
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