E’il capitano della squadra. Ha voglia di togliersi in questa stagione delle meritate soddisfazioni. Professionista a 16 anni, l’onore del debutto in serie A in un lontano Juventus-Lecce.
Alle spalle esperienze fondamentali per la crescita di uomo e calciatore: la scelta Pomigliano si deve basare su un lavoro mirato sulla crescita dei giovani e raggiungimento della salvezza. Presto per delineare il vero volto del Pomigliano in questa stagione:tutti devono dare il massimo perché si prospetta un anno difficile ed impegnativo. Fondamentali le amichevoli ed impegno di Coppa contro la Turris per capire dove migliorare.
Il cammino per la salvezza sarà ricco di ostacoli: “Fa piacere essere il capitano di questi ragazzi. Gruppo eccezionale, rendo tutti partecipi di ogni cosa. Sono orgoglioso di essere stato scelto per questo ruolo in campo e fuori. Vedendo il primo tempo e sentendo ex giocatori come Puleo, Ignoffo che ci fanno i complimenti per come giochiamo fa ben sperare e andiamo avanti orgogliosi. Siamo squadra giovane, ci alleniamo al massimo.
Puntiamo alla salvezza da centrare quanto prima divertendoci a calcio. Nella mia carriera mi sono tolto belle soddisfazioni, ho raggiunto la maturità da giovane. Giocare fuori da bambino ti aiuta a crescere. A 16 anni stavo tra i professionisti.
Voglio dare una mano ai ragazzi facendo capire loro l’importanza dello sport, della passione ed il raggiungimento tutti insieme degli obiettivi”.
