Ancora spari contro la sede Arcigay di Napoli

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Bossolo di pistola nella saracinesca della sede Arcigay di Napoli: richiesta di intervento immediato delle forze dell’ordine da  parte del presidente dell’Arcigay “Antinoo” di Napoli, Antonello Sannino, in merito ad una ripetuta serie di atti intimidatori subiti negli ultimi tempi presso la sede storica dell’Arcigay sita in vico San Geronimo: “L’episodio è gravissimo – ha spiegato Sannino – perché segue una serie di raid messi in essere negli ultimi tempi sempre contro la sede dell’Arcigay di Napoli. Chiediamo l’immediato intervento delle forze dell’ordine e delle istituzioni preposte alla tutela della sicurezza pubblica. Episodi del genere non devono e non possono restare impuniti: certe barbarie minano la libertà e i principi democratici alla base della nostra Repubblica”.

Piena solidarietà è stata espressa dal consigliere regionale dei Verdi Emilio Borrelli che ha così commentato l’accaduto: “Certi vergognosi episodi sono quasi certamente legati al clima di odio messo in piedi da quanti affrontano le questioni legate ai diritti degli omosessuali con toni intolleranti e , in alcuni casi, violenti”.

“Chiediamo che venga fatta piena luce – ha continuato il segretario nazionale dell’Arcigay Gabriele Piazzoni – su un vergognoso gesto di intimidazione che deve mettere in allarme le forze del’ordine. Piena solidarietà alla sede di Napoli: monitoreremo con attenzione a livello nazionale l’evolversi di una vicenda indegna di una società civile”.

Ignoranza e intolleranza: queste le chiavi di lettura per comprendere l’origine di gesti violenti e discriminatori messi in essere contro persone che chiedono solo di vivere la propria vita con dignità e libertà d’espressione. Ecco che vengono fuori le vergognose distorsioni della camorra: in certi contesti per essere un “uomo” devi sparare, devi spacciare e magari intrecciare più relazioni sentimentali per comprovare la forte virilità. Per non parlare dei falsi moralisti della Napoli bene, pronti a ghettizzare gli omosessuali ma poi primi clienti delle prostitute transessuali (come più volte emerso in seguito a blitz e indagini  effettuate  delle forze di polizia).

Napoli, patria della cultura meridionale (e non solo) non può e non deve cadere in questa trappola mentale: qui si evince la differenza tra cultura e inutile nozionismo, tra persone per bene e ipocriti puritani (di cui Napoli è piena) che applicano la massima “fate quello che dico ma non quello che faccio”. In sintesi: a nostro modesto avviso, per chi è credente, Gesù è morto in croce per tutti noi senza discriminazione alcuna. Crediamo quindi che non sia il caso di  proclamarsi, elevandosi a moralisti assoluti, giudici di alcun essere umano che rispettando le leggi e il vivere civile chiede solo di poter trascorrere in pace la propria esistenza.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.