I sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono ancora una volta scesi a circa 40 metri di profondità e dopo giorni di ricerche hanno individuato il corpo di Silvio Anzola, il terzo sub rimasto intrappolato in una grotta a Palinuro.
Pochi giorni prima della tragedia aveva festeggiato, come è possibile vedere nella foto sopra, il battesimo del mare della figlia.
Il sub venerdì scorso era sceso in mare per affrontare un percorso ostico, quello della grotta della Scaletta, ma adatto ad appassionato di immersioni esperti come lui e i due amici che lo accompagnavano. Anzola, con Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, ha purtroppo perso la vita dopo essere rimasto fatalmente intrappolato proprio in un cunicolo della grotta della Scaletta nella frazione di Centola.
Le operazioni di recupero, che non si prevedono semplici, si terranno domani.
L’operazione degli speleosub dei Vigili del Fuoco è stata molto delicata e complessa: l’immersione dei sub, infatti, non è stata eseguita in assetto ordinario.
Come ipotizzato nella giornata di ieri dal direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Giovanni Nanni, il corpo di Silvio Anzola si sarebbe potuto trovare in una zona della grotta dove la parete è più alta. La previsione si è rivelata esatta.
A portare il corpo dello sfortunato sub in quell’area della grotta, un galleggiamento dovuto alla formazione di gas nel corpo dell’uomo disperso che lo ha condotto, appunto, in quella zona della grotta con il soffitto più alto.
Questo pomeriggio, intanto, si sono svolti i funerali a Palinuro dei due sub Mauro Cammardella e Mauro Tancredi. Un’intera comunità, quella di Palinuro (frazione di Centola-Salerno), questo pomeriggio si è stretta ai familiari dei due uomini.
Alle esequie hanno preso parte un migliaio di persone, riunitesi nel piazzale antistante la chiesa S.Maria di Loreto. Cammardella, 49 anni, era titolare di un diving; sposato con Mariarosaria, aveva due figli, Emanuela e Carmelo; Tancredi aveva 59 anni ed era del luogo. Lì tornava, anche più volte al mese, malgrado si fosse trasferito a Pisa dove esercitava la professione di medico.
A celebrare la messa in piazza Virgilio è stato don Claudio Zanini il quale ha voluto sottolineare l’affetto che tantissime persone, molte giunte anche da molto lontano, hanno voluto testimoniare alle famiglie delle vittime.