La camorra si starebbe unendo in un unico grande sistema: questo quanto trapelato dalle rivelazioni di alcuni pentiti eccellenti che avrebbero sottolineato come il crimine organizzato stia tentando di consolidarsi sullo stile della NCO (nuova camorra organizzata) o della Nuova Famiglia.
Il tutto per aumentare la capacità offensiva e spartire una volta per tutte le piazze di spaccio e il racket sul territorio napoletano e nell’hinterland vesuviano. A capo di questa neo organizzazione criminale una cupola composta dai capi dei vari clan: a seguire consiglieri e amministratori, soldati, ambasciatori e infine l’esercito di pusher composto per lo più da insospettabili (massaie, anziani e persino disabili).
Gli investigatori da tempo temevano una mossa del genere da parte di camorristi che nel tempo avrebbero compreso come l’unione possa fare la forza limitando enormemente i danni inflitti dalla magistratura.
Inoltre la camorra sa di muoversi su un terreno estremamente fertile: miseria, alienazione sociale e scarsa scolarizzazione in molti quartieri di Napoli e del vesuviano fanno dei boss ancora esempi da imitare, particolarmente popolari tra i giovani che ispirandosi a fiction come Gomorra sognano in breve di poter assurgere alle vette del sistema camorristico. Auto e moto di lusso, belle donne, rispetto nel quartiere: a questo aspirano, travisando mostruosamente i più elementari principi morali, i giovanissimi confusi dalla capacità ipnotica del malaffare che per poche centinaia di euro condanna inesorabilmente a morte o ad anni di carcere individui poco più che adolescenti.
Se l’ipotesi del mega sistema prendesse corpo, se i clan si unissero sul serio ci sarebbe veramente poco da stare allegri. Pensiamo alle collusioni con la mala politica, con l’imprenditoria deviata e alla corruzione che ancora purtroppo macchia vergognosamente le uniformi di Stato. Tra chi è pronto a sacrificarsi per la giustizia rappresentando lo Stato ci sono individui senza scrupoli che abusano della propria posizione per proteggere camorristi e lestofanti della peggior risma.
Per fortuna i napoletani non confondono i ruoli e non generalizzano, restando grati a chi indossa la divisa con dignità e lealtà.
Le istituzioni sono oggi chiamate al massimo impegno preventivo (non solo repressivo) per salvare il salvabile ed evitare che la situazione degeneri ulteriormente nel napoletano sul fronte sicurezza.
In sintesi: questa volta si farà sul serio contro la camorra? I presupposti ci sono: non resta che toccare finalmente i colletti bianchi del sistema per sgretolare una volta per tutte il muro di fango che nel tempo ha macchiato Napoli di sangue e vergogna.
Alfonso Maria Liguori