Bagnoli, aumento esponenziale di consumatori di crack: è allarme

bagnoli-napoliL’allarmante dato sarebbe trapelato da alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi. I residenti hanno notato bottigliette trasformate in pipe per l’assunzione di crack abbandonate un po’ ovunque sul territorio con particolare riferimento alla zona a confine con Pozzuoli.

fumare-crackLa paura cresce: si sa che il crack genera particolare dipendenza psico – fisica spingendo i tossicodipendenti a procurarsi il denaro per la dose con ogni mezzo. Ecco che per una catenina o una borsa tossici in crisi di astinenza non esitano a scaraventare a terra anziani causando alle vittime danni fisici gravissimi (in alcuni casi anche letali).

Radio mala parlerebbe di bisogno immediato di denaro da parte dei clan che operano nella zona e quindi di incremento delle attività di spaccio. La guerra tra i D’Ausilio di Bagnoli capeggiato dal boss evaso Felice e i Giannelli di Cavalleggeri guidati dal ras detenuto Alessandro avrebbero progressivamente svuotato le casse dei gruppi criminali che devono far fronte alle esigenze degli affiliati in libertà, in detenzione o in stato di latitanza.

Un vero esercito da mantenere che se abbandonato a se stesso potrebbe implodere dall’interno e “girarsi” contro i vertici dei rispettivi clan per mettersi in proprio scatenando una guerra di camorra.

Questa potrebbe essere la chiave di lettura per comprendere le defezioni ultimamente registrate nel gruppo Giannelli: alcuni elementi di spicco del sodalizio camorristico sarebbero infatti passati tra le fila dei D’Ausilio perché riterrebbero questi ultimi più affidabili sotto il piano economico-organizzativo.

Intanto i residenti continuano a invocare l’intervento delle istituzioni: prevenzione, adeguata scolarizzazione e occupazione subito per Bagnoli o la partita con il malaffare è persa in partenza. I potenti a Napoli come sempre assistono divertiti alle ambasce della gente comune consci del fatto che i pentiti di camorra, anche quelli eccellenti, non farebbero mai i loro nomi, non coinvolgerebbero mai massoni e insospettabili professionisti della Napoli bene temendo addirittura, sebbene sotto protezione, per la propria incolumità.

Questa l’amara verità: il resto sono chiacchiere di cronaca per riempire le pagine dei giornali. In sintesi: fuori i nomi dei burattinai del sistema o assisteremo solo ad una miserabile farsa tra burattini.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.