Erbacce e insetti ovunque, persone che attraversano a piedi i binari, un accesso improbabile. È questa la fotografia odierna della stazione della Circumvesuviana di “Pioppaino”, situata nel rione “Annunziatella” di Castellammare di Stabia.
Nel marzo di quest’anno l’accesso principale alla stazione, rappresentato da un cavalcavia che sovrastava il raccordo autostradale di Castellammare, è stato eliminato. Ha cominciato a perdere pezzi sulla strada sottostante, trafficatissima e collegata alla statale sorrentina 145. Nessun danno a cose o a persone, ma appariva ovvio che bisognava intervenire. Demolendo il cavalcavia e quindi l’accesso principale alla stazione. Non che prima le cose andassero meglio, sia chiaro, ma da allora è stato un declino continuo per la stazione Circum che serve i cittadini di due popolosi rioni stabiesi, Annunziatella, appunto, e “Savorito”.
Oggi, si accede alla stazione attraversando un ponte, arrivando sulla strada di accesso al quartiere Savorito che non è dotata di marciapiedi. E allo stesso modo se ne esce, a rischio della propria incolumità per eventuali veicoli in transito a qualsiasi ora del giorno. Si raggiungono poi le banchine sfruttando delle scale. Vecchie scale. Se si ha la sfortuna di poggiarsi al corrimano ci si ritrova coperti di formiche, dunque meglio starne alla larga.
Persone disabili? Qui non possono viaggiare, portarsi ai treni è impossibile. I due binari sono collegati da un passaggio sopraelevato e da altre scale. Faticose. Molto meglio attraversarli a piedi grazie al passaggio d’emergenza lasciato regolarmente aperto e sfruttato da decine di persone ogni giorno, ancora una volta a rischio della propria incolumità. Siamo alla stazione di Pioppaino nel 2016. Tra muri ingialliti e coperti di graffiti, in balìa di rischi assurdi.
A poche centinaia di metri si stanno spendendo milioni di euro per nuove stazioni, nuovi binari, nuovi tutto. Ma qui l’erba continua a crescere, gli utenti continuano ad attraversare a piedi i binari, qui tutto cade a pezzi. Qualcosa, evidentemente, ci sfugge.