Allarme sicurezza al Centro Direzionale di Napoli. Da tempo i residenti denunciano all’imbrunire rapine, scippi e molestie ai danni prevalentemente di giovani donne da parte di balordi della zona. Di giorno è possibile rimirare tra le auto in sosta nelle immediate vicinanze del centro prostitute extracomunitarie che si muovono con totale disinvoltura quasi si trattasse di un ordinaria attività lavorativa.
Il tutto a poca distanza dalla Procura e in piena “city” di Napoli. E c’è di più: nelle rampe sotterranee che conducono ai garage sembra che nel weekend si incontrino per organizzarsi coppie di scambisti: una specie di privé per strada dove ci si osserva, ci si sceglie per poi recarsi in alberghetti o mini appartamenti appositamente trasformati in “case chiuse”.
Una vergogna senza fine a cui però i residenti non assistono passivamente: tante le petizioni presentate dai comitati di quartiere alle istituzioni competenti per chiedere più controlli sul posto e un sistema di videosorveglianza ben articolato che consenta l’identificazione in tempi utili dei malviventi. Immaginiamo l’apprensione di una famiglia che attende il ritorno a casa dei propri figli da scuola o dal lavoro : un clima insostenibile per chi da sempre si trova a fare i conti con l’inefficienza e il lassismo dell’amministrazione locale.
Perché sia chiaro che a Napoli i cosiddetti “inflissi blindati” vengono istallati solo e sempre dopo che il crimine è stato commesso. Una brutta filosofia che gli onesti napoletani hanno pagato e pagano quotidianamente. Per non parlare della vicina piazza Garibaldi: orinatoio a cielo aperto per extracomunitari irregolari, ricettacolo di truffatori, ladri e spacciatori la stazione continua ad essere uno dei luoghi più temuti dai turisti, continuamente vittime di scippi e rapine.
Francamente non comprendiamo il lassismo adottato dalla politica a livello centrale e locale nei confronti della capitale del mediterraneo e soprattutto la facilità con la quale il rieletto sindaco Luigi de Magistris decanta la rinascita del territorio. Rinascita che in molti quartieri della città forse vede solo lui: altrimenti dovremmo pensare che il buon Luigi narra di realtà urbana ben diversa da quella napoletana. Senza prevenzione, ovvero adeguata scolarizzazione e occupazione la musica non cambierà mai e con essa l’indifferenza per le ambasce locali dei musicisti.
Alfonso Maria Liguori