La Commissione Ambiente di Napoli, presieduta da Marco Gaudini, si è occupata, con un’audizione del dirigente del servizio Igiene e Decoro della città, architetto Cestari, della delibera del maggio scorso (n. 395 del 18.5.2016) con cui la Giunta ha affidato ad Asìa il servizio per la rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto rinvenuti su aree pubbliche e/o aree private comunque soggette ad uso pubblico.
Nel corso della riunione, il dirigente del servizio comunale ha ricostruito l’iter della delibera e, rispondendo alle domande formulate dal presidente Gaudino, ha spiegato che la delibera affida ad Asìa il compito di occuparsi della rimozione e smaltimento dell’amianto depositato tra i rifiuti dopo che un apposito affidamento con gara da parte del Comune ad una azienda specializzata non era arrivata a conclusione (gli accertamenti avevano fatto emergere che l’azienda in questione era stata condannata in Appello per disastro ambientale).
Questo compito non rientra nel contratto di servizio tra Comune e Asìa, che peraltro non possiede ancora competenze e certificazioni per far fronte a tale procedura, pertanto Asìa ha affidato la rimozione ad una delle ditte esterne che già si occupa per conto di Asìa, di rimuovere, dopo averli classificati, i rifiuti nei cosiddetti “siti storici”, cioè nelle mini discariche abusive sul territorio cittadino che, spesso, contengono anche amianto. Ad oggi, circa 50 interventi sono stati eseguiti, contribuendo così a ridurre le grandi quantità di rifiuti pericolosi che nel frattempo si erano accumulati. Nel frattempo, Asìa sta collaborando per definire la procedura che, dalla segnalazione (spesso proveniente dai cittadini) porta all’intervento della Polizia Ambientale e della protezione civile, oltre che della Asl, porta alla messa in sicurezza dei depositi e poi alla bonifica dei siti.
Attualmente, sono circa 10 in città le mini discariche abusive che, spesso, però, una volta bonificate, vengono nuovamente utilizzate per scaricare illegalmente rifiuti. Sull’aspetto dei controlli per evitare il deposito abusivo si è concentrata la discussione della Commissione. Al momento, non sono stati ancora ricevuti i finanziamenti regionali previsti per ampliare il numero delle telecamere per il controllo: quelle attualmente installate vengono utilizzate e spesso forniscono elementi utili per multare chi deposita illegalmente i rifiuti, ma ad esse vanno affiancate ulteriori misure – il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha suggerito l’utilizzo di telecamere mobili – ed anche interventi per rendere più decorose le aree in modo che, una volta bonificate, sia scongiurato un nuovo deposito illegale di materiali.