Due sparatorie, due morti in tre giorni a Napoli. Dopo l’uccisione di un 29enne al rione “Ponticelli”, stavolta la camorra ha agito nel quartiere “Sanità” dove è stato colpito Vittorio Vastarello di 43 anni, clinicamente deceduto in ospedale.
Vastarello è stato raggiunto da numerosi colpi: gravissima la ferita riportata all’arteria femorale che gli ha fatto perdere molto sangue. L’uomo è stato anche sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Sul posto sono giunti gli agenti della polizia scientifica e quelli della squadra mobile di Napoli che hanno avviato le prime indagini. La zona nei mesi scorsi è stata teatro di agguati e scontri tra clan per il controllo delle attività criminali.
Vittorio Vastarello è fratello di Giuseppe, ucciso insieme col cognato, Salvatore Vigna, in un agguato avvenuto la sera dello scorso 22 aprile, davanti a un circolo, sempre nel Rione Sanità. In quel’agguato vennero ferite altre tre persone.
Vittorio e Giuseppe sono entrambi figli di Raffaele Vastarella (la differenza nel cognome deriva da un errore di registrazione all’Anagrafe). Raffaele, con i suoi fratelli, risulta elemento di spicco della famiglia camorristica dei Vastarella, storicamente egemone nella zona del centro della città. Il movente dell’agguato potrebbe essere legato alla guerra in atto nel quartiere tra opposte fazioni camorristiche.
“E’ un nuovo bagno di sangue a Napoli. Due morti ammazzati in meno di 48 ore: prima a Ponticelli e poi al rione Sanità. E’ la macabra fine delle vacanze estive per i killer della camorra. Un’escalation impressionante. Oggi a mezzogiorno un altro agguato in un rione tra i più intensamente popolati dove si è consumato l’omicidio di Vittorio Vastarello, 43 anni, fratello del boss Giuseppe Vastarello, 42 anni, ucciso lo scorso 22 aprile in un circolo ricreativo sempre alla Sanità. Non è più tollerabile questo clima da guerra permanente nelle strade della terza città d’Italia”.
Lo denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, segretario della Commissione anticamorra che lancia l’allarme: “Occorre fare presto – spiega – rilevo troppe chiacchiere e pochi fatti cominciando dal Ministero dell’Interno”. “Come Commissione anticamorra, organismo del Consiglio regionale della Campania – sottolinea Viglione – proporrò immediatamente una serie di audizioni presso la Prefettura, Procura, Questura e comando dei Carabinieri”. “Vogliamo capire come poter dare una mano per rompere questo odioso immobilismo istituzionale – prosegue – che con il trascorrere dei giorni somiglia al girare lo sguardo da un’altra parte”.
“Come Movimento 5 Stelle – aggiunge – siamo intervenuti con una denuncia forte sulla vicenda delle depositerie giudiziarie che guarda caso puntualmente vengono date alle fiamme proprio nei mesi estivi”. “Vogliamo capire se la Regione Campania può nell’immediato – propone Viglione – mettere a disposizione delle aree da destinare a luogo per il deposito giudiziario di moto e scooter”. “I due fatti di sangue registrati in queste ore a Napoli – fa notare – hanno come in tanti altri omicidi un filo che li unisce: i killer si muovono sempre e solo su mezzi a due ruote”.
“Le forze dell’ordine hanno bisogno di strumenti di contrasto – continua – i sistematici incendi delle depositerie non consentono un’azione fondamentale: il sequestro delle moto dei camorristi”. “Questa è una priorità fondamentale – conclude Viglione – che insieme all’ascolto dei territori e degli attori impegnati nella lotta ai clan deve coinvolgere le istituzioni e anche la Regione Campania”.
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