Napoli, omicidio Salzano: attirato in trappola da “amici”

omicidio flavio salzanoAncora sangue di camorra a Napoli: freddato la scorsa notte e abbandonato in una “Ford”, risultata poi rubata, il 29enne Flavio Salzano, pregiudicato affiliato prima al clan “D’Amico” e poi al gruppo “De Micco”. La Scientifica non ha dubbi: si tratterebbe di un’esecuzione in piena regola, cinque colpi di pistola semiautomatica 9×21 esplosi contro la vittima a distanza ravvicinata (come provano i bossoli ritrovati a terra) di cui 4 mortali alla testa.

Secondo gli investigatori Salzano potrebbe essere stato attirato in una trappola da persona che conosceva bene e di cui si fidava al punto da darsi appuntamento in un luogo isolato del rione “Ponticelli” in piena notte. Sul movente gli inquirenti manterrebbero il massimo riserbo: tante le piste da seguire in una zona dove il declino dell’ex super clan Sarno ha determinato numerose scissioni e nascite di mini clan eternamente in lotta tra loro per il controllo degli affari illeciti sul territorio, con particolare riferimento alle piazze di spaccio.

Tra le ipotesi prenderebbe corpo quella di un attacco dei De Luca Bossa sempre presenti e militarmente forti nella zona. Si seguirebbe poi anche la pista dell’epurazione interna ai De Micco: in certi ambienti chi sbaglia o vuole fare il passo più lungo della gamba paga con la vita. I residenti avviliti assistono all’ennesimo agguato di camorra ormai rassegnati: “Sono decenni che subiamo questa gente – ha precisato un commerciante dei luoghi – e che veniamo etichettati come cittadini provenienti da realtà ghetto come il rione De Gasperi, dove in realtà vive tanta gente onesta ma che paga lo scotto di essere stata la roccaforte del clan Sarno e quindi oasi per delinquenti e latitanti loro affiliati.

Gli stessi che dopo il tramonto dei Sarno oggi si scannano per comandare a Ponticelli. Siamo stanchi di chiedere controlli preventivi che puntualmente non arrivano, di sentire promesse dai politici poi non mantenute: non vogliamo vivere soggiogati dalla camorra come cittadini di serie B”. A queste amare parole fanno eco quelle di uno studente universitario residente nelle immediate vicinanze del rione De Gasperi: “Non conto più le rapine subite , i soprusi per strada e lo stato di abbandono sociale che soffoca questi luoghi. Ai politici tutti dico di vergognarsi: il ghetto fa comodo perché rappresenta un mercato di voti da vendere al miglior offerente.

Lo sanno tutti eppure nessuno parla. Cittadini di serie b? Magari, io direi di promozione. Questa l’amara verità, il resto sono solo chiacchiere che lasciano il tempo che trovano e non apportano nessun beneficio alla nostra drammatica condizione esistenziale”. Dichiarazioni che fanno rabbrividire: eppure il sindaco di Napoli Luigi de Magistris continua a parlare, riferendosi non si sa a quale città, di grande ripresa socio – economica e di sviluppo produttivo dei luoghi. Della serie : a Napoli siamo ormai ben oltre la più tragicomica farsa.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteNapoli: affidata ad Asìa la rimozione e lo smaltimento dell’amianto
SuccessivoMare, luna, vino e divertimento: tanta attesa per “Vinbarca”
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.