Torre Annunziata, la casa del boss alla famiglia di Veropalumbo

sermino1Questa mattina a Torre Annunziata l’abitazione di Aldo Agretti, condannato per associazione camorristica nell’ambito del processo “Alta Marea”, è stata assegnata a Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo, colpito da un proiettile vagante nella notte di Capodanno del 2007.

Sermino, insieme con la figlia Ludovica, è in prima fila nell’Associazione delle Vittime Innocenti di Camorra, e tutta la sua vita è connotata da un forte impegno nella diffusione della cultura dell’antimafia e della legalità.
Aldo Agretti, 44 anni, è il cugino di Aldo Gionta e figlio di “zì Carmelina”, sorella del super boss Valentino. E’ condannato per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose.
La signora Sermino ha inoltrato più richieste per la disponibilità di un alloggio, in considerazione del suo stato di disagio, anche alla luce di recenti atti di danneggiamento che ha subito, che potrebbero sermino2rappresentare una possibile incompatibilità ambientale nella città dove attualmente vive.

“L’amministrazione comunale, – ha dichiarato il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita – avendo nella sua disponibilità un bene confiscato ad un esponente di rilievo del clan Gionta, ed essendo tra i suoi obiettivi quello di valorizzare gli immobili confiscati alla camorra, ha ritenuto di assegnare l’abitazione alla signora Sermino, da un lato per fronteggiare la sua emergenza abitativa, anche di natura ambientale, e dall’altro per utilizzare contestualmente il bene per fini sociali, dato che la Sermino utilizzerà parte della casa come punto di riferimento dei familiari delle vittime innocenti delle mafie.

La città di Torre Annunziata in questo modo intende anche ‘risarcire’ moralmente la signora Sermino e sua figlia per la grave perdita subita, maturata in un humus camorristico. Dopo aver smantellato la roccaforte del clan Gionta di palazzo Fienga rimargina una ferita azzerando un altro spazio di camorra e assegnandola a chi realmente è stato leso dal ‘sistema’, e si impegna nel sociale contro ogni forma di criminalità”.

E.L.

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