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Napoli, è scontro fra Pm e Gip per l’arresto dei boss del rione Traiano

15579_napoli-blitz-al-rione-traiano-un-arrestoE’ scontro tra Pm e Gip per i boss del rione Traiano Salvatore Basile, Giuseppe Lazzaro e Francesco Petrone. Facciamo ordine nella paradossale vicenda: da due anni i Pm avanzano richieste d’arresto per i pregiudicati sovra citati accusati di estorsione e sistematicamente il Gip respinge la richiesta perché ritiene le prove a carico degli imputati insufficienti.

Una sorta di tira e molla tra toghe che incredibilmente finisce con l’agevolare criminali di primo piano operanti all’interno del rione Traiano. Secondo alcune indiscrezioni la camorra monopolizzerebbe il controllo delle sale scommesse con particolare riferimento all’istallazione e alla manutenzione delle slot machine. Un vero e proprio impero economico che dalle piazze di spaccio al racket controlla criminalmente parlando il territorio.

I commercianti del posto sembrano particolarmente provati dall’ondata di violenza che da tempo sommerge il quartiere: “Ormai siamo ridotti ad un ghetto – ha dichiarato un ristoratore locale – con baby boss violenti e spesso cocainomani capaci di uccidere per poche centinaia di euro. La droga poi si vende come l’acqua: siamo esasperati ma al tempo stesso rassegnati da un andazzo che va avanti da sempre. Lo Stato in certe realtà è stato sempre assente: i politici buoni solo a prendere voti in periodo elettorale. Amiamo Napoli profondamente ma esortiamo i nostri figli a cercare altrove avvenire e serenità: troppo sangue e miseria in una città dove ormai vige impietosa la regola del si salvi chi può”.

Parole esaurienti a cui per rispetto non aggiungiamo alcuna considerazione. Intanto la tensione resta alta in un altro punto nevralgico di Napoli: è deceduto in seguito alle ferite riportate in un agguato subito giorni addietro alla Sanità Vittorio Vastarello , nipote del ras Patrizio ( Vastarello e non Vastarella per un errore di trascrizione anagrafica alla nascita).

La polizia ha provveduto a scortare la salma nel quartiere celebre per aver dato i natali al principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Ma il principe parlava di ben altra realtà: sono lontani i tempi dei “capi in testa” della Sanità, degli uomini d’onore che se pur malavitosi osservavano un codice pseudo etico che gli impediva di nuocere a donne o bambini e nel contempo di usare armi da fuoco tra la gente mettendo a repentaglio la pubblica incolumità.

Il calore umano, la semplicità, l’estro della gente semplice che Totò amava, della sua gente ha lasciato tristemente il posto all’ignoranza altezzosa della peggior risma di farabutti, cocainomani e fanatici che hanno ridotto quartieri storici a bunker di paura e omertà. In sintesi: speriamo che “la nottata” per Napoli passi presto, ma sul serio.

Alfonso Maria Liguori

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