Incredibile nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento. Una rivolta avrebbe messo in crisi la polizia penitenziaria, il cui sindacato autonomo Sappe ha diramato una nota.
I detenuti hanno devastato celle ed una sezione detentiva e minacciato gli agenti con i piedi di legno dei tavoli e i manici di scopa. Tre gli esponenti della polizia penitenziaria feriti.
Secondo quanto al momento si è appreso, i detenuti che hanno messo in atto la rivolta avrebbero lamentato disagi relativi al vitto e alla fornitura di sigarette. Per il Sappe dietro la rivolta c’è anche altro. “É una manifestazione di forza da parte di clan della criminalità organizzata che si sono formati all’interno del carcere.
La rivolta è scoppiata per questo – dice Donato Capece, segretario generale del Sappe – è una lotta tra bande e uno dei clan ha voluto così dimostrare che è più forte e che riesce a tenere in scacco anche lo Stato”. “Il problema è che l’ordinamento consente la presenza di ultra 21enni – aggiunge – Sono piccoli boss che portano avanti una lotta per la supremazia. L’ennesima dimostrazione che il carcere è una università del crimine”.