Il tutto condito dalla presenza di parcheggiatori abusivi, arroganti e frettolosi, che operavano a 10 metri dal commissariato. Per non parlare dello smercio di droga praticamente visibile senza particolari “sforzi”. Altro caos nei pressi del multisala Med in viale Giochi del Mediterraneo e nei pressi del pronto soccorso del nosocomio San Paolo in via Terracina dove ogni sera di fronte all’ingresso dell’ospedale lavorano prostitute di colore mentre parcheggiatori abusivi presidiano ininterrottamente il perimetro esterno della struttura. Ripetiamo: extracomunitarie irregolari di colore che si prostituiscono in bella vista davanti ad uno degli ospedali più gettonati di Napoli. Una vergogna senza fine per interi quartieri abbandonati dalle istituzioni, dal decoro e dalle legalità.
Un’indecenza che continua da anni senza che nessuno muova un dito per quanto meno salvare il salvabile. Bagnoli agonizza sotto il peso di politiche industriali scellerate che hanno inquinato i luoghi sino all’inverosimile: acque non balneabili, arenili con tanto di divieto relativo all’elioterapia popolati da bagnanti incoscienti serviti da abusivi che noleggiano lettini e ombrelloni, oltre a vendere alimenti e bevande alcoliche. E’ opportuno ribadire il concetto: tutti vedono e sanno ma nessuno interviene. Allora di quale miglioramento blatera il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, a quale contesto si riferisce quando sbandiera una bonifica territoriale che forse è l’unico a vedere in città. Certamente non di Napoli e non di quartieri a rischio come Bagnoli.
Qui si tratta di offendere l’intelligenza e la dignità degli onesti cittadini. Come avere davanti a simili esempi di inefficienza ancora fiducia nelle istituzioni, come chiedere ai giovani di investire nei luoghi quando persino i più temprati gettano la spugna perché esasperati dai disservizi e oppressi dal fenomeno malavitoso. Le denunce per estorsione aggravata presentate da imprenditori del posto ai carabinieri avevano fatto ben sperare in una offensiva vincente della legalità sul costume camorristico.
Auguriamoci che non si tratti di un venticello primaverile ma di una brezza invernale contro camorristi senza scrupoli spesso collusi con la cattiva politica. Non è pensabile che da soli individui semi analfabeti possano mettere su imprese con operazioni estero su estero riciclando cifre da capogiro che richiedono il lavoro certosino di numerosi professionisti. Allora vengano fuori una volta e per tutte i nomi dei burattinai del sistema: si assicurino alla giustizia colletti bianchi più spietati dei camorristi di strada e popolino a tempo indeterminato le patrie galere. Quello il posto che merita chi ha portato Napoli e l’Italia allo sfacelo.
Alfonso Maria Liguori