L’enorme numero di armi da guerra recentemente sequestrate dalla Guardia di Finanza nel feudo degli scissionisti sarebbe un’ulteriore prova di un conflitto imminente tra i gruppi criminali del luogo: parliamo di un vero e proprio esercito di killer a disposizione degli Amato – Pagano, spietati e armati fino ai denti in grado di colpire ovunque e a qualsiasi ora del giorno.
A Secondigliano il sistema dell’avvertimento, della “stesa” è da sempre poco in uso tra i camorristi: si ammazza subito e in modo plateale in modo da mostrare i muscoli sul campo e soggiogare psicologicamente la popolazione. Atterrita e spesso abbandonata dalle istituzioni la gente è spesso strumentalizzata dai boss che impongono assoluta omertà : chi sgarra paga con la vita o è costretto ad abbandonare in poche ore casa e quartiere.
Questo dato agghiacciante è più volte emerso dalle dichiarazioni dei pentiti: il sistema di Secondigliano non fa sconti a nessuno e lo slogano è sempre lo stesso: “Se sei con noi e rimani, in caso contrario esilio o morte”. Come al solito i pentiti ad oggi hanno omesso di menzionare ai giudici l’identità dei colletti bianchi della camorra, massoni, cattivi politici , imprenditori collusi e professionisti della Napoli bene che consentono ai clan di investire a livello immobiliare ovunque nel mondo creando società di comodo intestate a presta nome difficilmente riconducibili al sistema. Un impero economico che lo Stato ad oggi è riuscito solo a scalfire.
Questa gentaglia si è negli anni insinuata in tutti gli strati della società e nelle stesse istituzioni: con tanti soldi a disposizione si trova sempre il personaggio da corrompere e usare al momento opportuno per i propri interessi. Chi non vive certe realtà, chi quotidianamente non subisce certe oscenità sulla propria pelle non comprenderà mai lo stato di alienazione sociale e di abbrutimento in cui vegetano quartieri a rischio di Napoli e buona parte della periferia.
Perché meravigliarsi allora del giovane accoltellato da coetanei per futili motivi: tutto scontato su un territorio dove comanda il più forte, violento e vicino alla camorra. Cronache di tragedie annunciate, di problematiche comunitarie mai affrontate ma solo maldestramente tamponate nel tempo dagli addetti ai lavori. In sintesi: a Napoli oggi come ieri senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione camorra 1 Stato 0.
Alfonso Maria Liguori