La sezione Antirapina della squadra mobile di Napoli ha tratto in arresto a “Soccavo” il 39enne G. M. per detenzione di arma clandestina (con munizionamento) e ricettazione.
Nonostante a carico di M. risulti solo una vecchia condanna per furto gli inquirenti sono convinti, anche in seguito a dichiarazioni rilasciate dall’arrestato, che si tratti di un personaggio molto vicino al clan “Grimaldi” egemone nella zona. Il fatto che l’uomo custodisse una 7,65 semiautomatica in perfetto stato di conservazione (corredata da 50 proiettili) fa pensare al timore da parte di Mauro di finire vittima di un agguato nel caotico conflitto che vede contrapposti al momento i principali clan dell’area flegrea.
“Radio mala” parlerebbe di strascichi della guerra di camorra in atto tra i D’Ausilio di Bagnoli e il gruppo Giannelli di Cavalleggeri. Il ras evaso e attualmente latitante Felice D’Ausilio avrebbe infatti ripreso le redini del clan serrando le fila dei fedelissimi e affiliando giovanissimi da utilizzare come pusher e killer contro il boss Alessandro Giannelli (attualmente detenuto). A suon di agguati, raid e stese i D’Ausilio starebbero lanciando chiari messaggi ai Giannelli che fiderebbero però su amicizie eccellenti e rapporti di parentela con il sistema di Secondigliano.
Le forze dell’ordine sono in massimo stato d’allerta: si teme infatti un’improvvisa risposta dei pezzi da novanta del gruppo Giannelli che si potrebbero avvalere proprio di killer professionisti chiesti in “prestito” agli scissionisti di Secondigliano per colpire i D’Ausilio nella propria roccaforte a Bagnoli. In certi ambienti l’apparente calma, il troppo silenzio non lascia presagire nulla di buono. La gente vive nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato attribuendo scarsa incisività al sia pur professionale lavoro delle istituzioni. I cittadini lamentano scarsa prevenzione, inoccupazione e dispersione sociale all’interno di aree notoriamente ad alto rischio di infiltrazione camorristica. Gli atti di bullismo ormai tra Bagnoli e Cavalleggeri non si contano così come le rapine messe a segno da baby gang ai danni di adolescenti (spesso non denunciate per omertà).
Le forze dell’ordine invitano i cittadini a denunciare senza indugio rapine e aggressioni al fine di reprimere con efficacia il fenomeno malavitoso senza concedere allo stesso alcuna tregua. Della serie : si continua a credere nelle istituzioni nella speranza di non essere ancora una volta delusi da chi dovrebbe governare con coscienza questi luoghi e forse ad oggi non l’ha fatto.
Alfonso Maria Liguori