La condanna a pagare le spese giudiziarie (circa ventimila euro) ha dato il colpo di grazia. Tiziana non è riuscita ad ottenere il diritto all’oblio nonostante una sentenza del tribunale napoletano. Ironia della sorte la donna continua a essere irrisa sui social. Su Facebook c’è una pagina che non ancora è stata bloccata. Si chiama “Rip Tiziana” ed è un chiaro esempio di “flame”.
Tutto è finto persino il “Rip”, creato apposta per indurre reazioni. La cadenza napoletana di Tiziana si poteva ascoltare in uno dei video incriminati e il suo “bravoh” era il tormentone dell’anno scorso. Tiziana aveva cambiato identità ma non è stato sufficiente.
Anche la Corte europea si è espressa obbligando i motori di ricerca a rimuovere dal web i contenuti indesiderati ma in Italia la sua applicazione non supera il 35%. Tiziana ancora messa alla gogna ed irrisa torna a morire da donna.
Giuseppe D’Apolito