Personaggio divertente e solare, quasi sopra le righe, con la sua verve irresistibile, Sergio Mari ha svelato se stesso e il suo romanzo autobiografico al pubblico accorso nel popolare locale scafatese nella piacevole atmosfera di un accogliente salotto letterario serale condotto magistralmente da Francesca Cutino e reso maggiormente accattivante dalle domande e dagli spunti dei giornalisti ospiti; in questo caso Salvatore Campitiello, presidente Assostampa Valle del Sarno, e Romina Rosolia.
Ad impreziosire la terza tappa di Libri all’Aperto, come nelle altre, i piacevoli interventi musicali del cantautore Pietro Bicezio e i dipinti in tempo reale realizzati dalla pittrice Orsola Supino.
Ex calciatore professionista con oltre 600 partite alle spalle nei campionati di serie B e C, Mari ha abbandonato lo sport quando ha sentito il “peso del pallone” per entrare nel mondo dell’arte a 360 gradi. Una scelta complicata la sua, vissuta tra continue rinunce, sacrifici, sconfitte e vittorie nel mondo del calcio, e tra il desiderio di un padre e di una famiglia con cui ha dovuto fare i conti per poter cambiare vita e dedicarsi completamente alle sue passioni. Attualmente, oltre che alla scrittura, Sergio Mari si dedica al teatro, alle danze popolari e allo studio dei burattini.
Il libro tra i tanti significati vuole, secondo l’autore, essere anche “un messaggio a tutti i padri che vogliono per forza un figlio calciatore e magari successivamente allenatore. Il calciatore è un lavoro che rifarei ma di cui non sento la nostalgia. Andare a “duecento all’ora” come nel mestiere del calciatore professionista ti fa perdere le piccole gioie della vita e inoltre, devi confrontarti con brutte situazioni di violenza negli stadi”…tutto questo e tanto altro ancora è Sei l’odore del borotalco di Sergio Mari.
Il prossimo appuntamento con Libri all’Aperto è in programma giovedì 22 settembre sempre presso il caffè letterario Foyer 900 alle 20. Al centro del salotto letterario di Francesca Cutino ci sarà l’opera “Nero- Diario di una ballerina” di Letizia Vicidomini.
Raffaele Cirillo