A trentuno anni dalla morte del giornalista Giancarlo Siani, l’Osservatorio sulla Creatività Urbana Inward produrrà un murale che racconta la vita del giovane pubblicista ucciso dalla camorra nel 1985 per le coraggiose denunce espresse nei suoi articoli sul quotidiano “Il Mattino” di Napoli.
Lunedì 19 settembre 2016 partiranno i lavori per l’opera di street art in via Vincenzo Romanello a Napoli. La parete scelta è vicina all’abitazione in cui Giancarlo è nato e cresciuto ed a pochi metri dal luogo in cui il 23 settembre del 1985, pochi giorni dopo il suo 26esimo compleanno, fu assassinato. L’opera sarà inaugurata venerdì 23 settembre alle ore 9:30.
L’idea di creare una grande opera di street art dedicata a Siani è nata dalla sinergia tra i componenti del gruppo facebook “Un fiore per Giancarlo” ed i condomini che tuttora vivono in via Romanello. Per la produzione, è stata avviata una campagna di crowdfunding grazie alla quale è stato raggiunto il fondo essenziale. L’opera sarà realizzata dagli Orticanoodles, pseudonimo del duo Wally ed Alita, street artisti di fama internazionale. Partendo da diversi scatti fotografici che ritraggono Giancarlo si è progettato un murale che rivestirà la superficie per 38 metri lineari e circa 80mq.
Gli street artisti utilizzeranno un particolare tipo di vernice: si tratta di “Airlite”, una pittura naturale al cento per cento che, attraverso l’energia della luce, attacca gli agenti inquinanti trasformandoli in minerali innocui, riducendo la concentrazione delle particelle di ossidi di azoto presenti nell’aria e favorendo, così, la diminuzione dell’inquinamento atmosferico fino all’88,8%. Il principio attivo di Airlite agisce in un modo molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana delle piante: dipingere una superficie di 100mq equivale a piantare alberi ad alto fusto nella stessa area.
Media partner dell’iniziativa è il quotidiano di Napoli “Il Mattino” che ha supportato la causa anche sostenendo la raccolta fondi tramite il proprio sito web. La Municipalità 2 del Comune di Napoli ha concesso l’utilizzo del muro sul quale sarà realizzata l’opera di street art.
La campagna di finanziamento è stata avviata lo scorso 30 giugno sulla piattaforma DeRev per raccogliere tutti i fondi necessari a coprire i costi. Si può donare fino al prossimo 23 settembre da 5 a 50 euro, ricevendo in cambio un gadget a tema.
Gli Orticanoodles sono veri maestri dello stencil. La loro esperienza artistica nasce tra le strade di Milano prima con la poster art e successivamente con la tecnica dello stencil, raffinata nello stencil on stencil, dove i ritratti di leader famosi, personaggi iconici o artisti, si sovrappongono alle parole per creare un rapporto continuo tra il soggetto e il messaggio. Dal 2004 la creatività degli Orticanoodles si è propagata dal quartiere meneghino dell’Ortica in tutta Italia ed anche all’estero. Wally e Alita sono tra i più noti esponenti della street art italiana in Europa vantando numerose partecipazioni ad eventi di rilievo internazionale ed esposizioni in molte gallerie private e musei.
Osservatorio sulla Creatività Urbana – organizzazione nazionale che svolge ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana, operando da fine anni Novanta nei settori Pubblico, Privato, No Profit ed Internazionale con un proprio modello di valorizzazione. Dopo aver promosso la street art a Napoli – nella periferia est con il progetto speciale tuttora attivo all’interno del Parco Merola di Ponticelli (noto come “Parco dei Murales”) e con l’opera “Gennaro” a Forcella realizzata da Jorit – ha progettato l’intervento “Un Murale per Giancarlo Siani” con il sostegno di Paolo Siani.
“Quel muretto lo ha visto passare chi sa quante volte Giancarlo, e chissà quante pallonate avrà ricevuto dalle nostre lunghe partite a pallone. Quel muretto ha visto anche i suoi killer aspettarlo per alcune ore e lo ha visto accasciarsi sul volante della Mehari. Quel muretto sa tutto ed ha visto tutto. Ed ora, dopo trentun anni, Giancarlo, attraverso il lavoro di due artisti, torna lì dove era cresciuto e dove è stato barbaramente ucciso dalla ferocia camorrista. E torna lì per la volontà di tanti ragazzi degli anni ’80 che conoscevano bene Giancarlo e che quella maledetta sera erano in quel palazzo e hanno sentito quei colpi di pistola spegnere la vita di un loro amico. Quei colpi sono rimasti nella loro testa e una cicatrice c’è nel loro cuore, che questo murales vuole provare a sanare. A chi in quegli anni non c’era e non ha mai conosciuto Giancarlo e passerà davanti a quel muretto, il volto sorridente di Giancarlo servirà come monito per far capire quanto la camorra sia bastarda. Abbiamo scelto di realizzare l’opera con una sottoscrizione popolare: sarebbe stato il modo che forse lui avrebbe scelto. A noi è sembrato quello giusto. Per cui, se vi va, aiutateci a far tornare per sempre Giancarlo lì dove ha vissuto i suoi 26 anni”, ha detto Paolo Siani, fratello di Giancarlo.
“Giancarlo Siani è uno di quegli eroi che muoiono giovani, quando tu sei ancora più giovane, e che ad un certo punto ti trovi a superare dal punto di vista anagrafico. Sei cresciuto, cambiato, mentre lui è sempre lì, sorridente, eternamente fissato nella sua età. Il segreto di Giancarlo, che è sempre vivo nel ricordo di tutti in questa città, è nelle sue azioni, che non possono essere dimenticate, che non invecchiano e alle quali si continua a guardare con sempre uguale ammirazione. Non a caso gli Orticanoodles hanno scelto come dominante il verde, colore della giovinezza e della speranza”, Salvatore Pope Velotti, direttore sviluppo Inward.
“La nostra idea è quella di usare il muro come un ponte, e cioè di passare concettualmente da una costruzione che per natura divide a una che per sua natura collega. Come succede sempre per i nostri progetti di Arte Pubblica, le immagini si fondono con i testi. Per “Un Murale per Giancarlo Siani” abbiamo scelto di utilizzare solo due colori, o meglio delle tonalità di grigio/seppia, come le foto di trent’anni fa, e diverse tonalità di verde. Verde come il colore della Citroën-Méhari su cui Giancarlo venne ucciso, oggi simbolo della vicenda e di Siani stesso, rimandando poi a simbologie del colore in linea con il progetto: il verde rappresenta il senso di giustizia.
È il colore dell’io, della speranza, della vitalità; verde è il colore della natura, della fertilità e dell’abbondanza. Nei semafori rappresenta il via libera. Il verde porta benefici a chi è ansioso per cui è utile dipingere di verde gli angoli “relax”. Mangiare cibi verdi aiuta a calmarsi e rilassarsi. Verde è il colore del benessere. Ciò che cerchiamo di fare con questo e con i nostri progetti è di veicolare quindi il riconoscersi per ciò che ci accomuna e non per ciò che via via differenzierà i singoli individui. Abbiamo sviluppato il progetto su Siani in quest’ottica, utilizzando un linguaggio visuale molto semplice ma stratificato nella lettura”, Orticanoodles, street artisti