“L’analisi del cardinale Crescenzio Sepe sullo stato della città di Napoli è stata molto lucida, e il suo appello sulla chiusura delle botteghe storiche va accolto prima che sia troppo tardi”. Lo ha detto Pietro Russo, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli.
“La questione è tanto economica quanto sociale: non c’è commercio senza città ma non c’è neanche città senza commercio. Un terziario in difficoltà – continua Russo – è sintomo di una metropoli in difficoltà. Allo stesso tempo, la presenza di negozi aperti crea indiscutibili benefici all’urbanistica e alla sicurezza delle strade”.
“Bisogna quindi intervenire quanto prima – conclude il presidente di Confcommercio Napoli – Gli operatori del terziario partenopeo hanno già da tempo presentato una piattaforma di proposte per una programmazione per singole aree della città che coniughi in sincronia riqualificazione urbanistica, rivitalizzazione delle attività economiche, repressione dell’illegalità, valorizzazione dei beni culturali ed artistici. Il recupero delle aree degradate può essere un formidabile volano di sviluppo per l’intera città”.