L’attività di prevenzione ha avuto come oggetto i “rottamai”, esercizi commerciali che effettuano raccolta e stoccaggio di materiali ferrosi, tra cui il rame, spesso di provenienza illecita e derivante dai furti di rame che vengono perpetrati in danno delle Fs. I servizi effettuati hanno portato al controllo di 40 depositi nelle varie province della regione ed alla identificazione di 196 persone, tra titolari, operai ed addetti dei vari siti di stoccaggio.
In particolare a Cardito la polizia ha individuato un capannone adibito alla raccolta e smaltimento di rifiuti pericolosi e non, il cui gestore G.P. di 47 anni era sprovvisto di qualsivoglia autorizzazione per l’espletamento di tale attività.
All’interno si rinvenivano batterie esauste, quadri elettrici, parti meccaniche di veicoli, rottami in ferro ed alluminio e circa 8 quintali di rame nudo, materiale per il quale l’uomo non forniva alcuna indicazione sulla provenienza, pertanto veniva denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione (art.648 c.p.) e per la violazione di norme inerenti la gestione e lo stoccaggio di rifiuti (art.256 c.1 Dlgs.152/06).
Il capannone veniva posto sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria , degli organi competenti per la caratterizzazione dei materiali e degli enti locali per la determinazione di violazioni di tipo amministrativo. L’attività viene svolta con costanza dalla squadra di polizia giudiziaria di questo compartimento e tale costanza ed incisività ha consentito, nell’ambito della giurisdizione di competenza, di abbassare con una percentuale altissima (65%) il numero dei furti di rame perpetrati lungo linea.