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Castellammare, elezioni Città Metropolitana di Napoli: si spacca il centrodestra

palazzo farneseDa Napoli a Sorrento, nelle ultime ore, non si parla d’altro. Le elezioni per la città Metropolitana di Napoli stanno paralizzando il dibattito politico mettendo soprattutto in luce tutte le contraddizioni che sono presenti all’interno dei partiti storici nelle varie città.

E’ quello che sta succedendo anche a Castellammare con il centrodestra che incredibilmente si ritrova più diviso del Pd alle ultime elezioni comunali. Da tempo infatti si deve registrare uno strappo fra Gaetano Cimmino, ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale, con Antonio Pentangelo, volto storico di Forza Italia (anche lui in passato candidato come primo cittadino).

Il motivo? La nomina di Pentangelo all’interno del cdA della Gori che è avvenuta senza nessuna comunicazione ai fedelissimi stabiesi. Un primo segnale si era avuto già in consiglio comunale quando Cimmino ha dato il nome di Prima Stabia al suo gruppo consiliare invece di Forza Italia.

Di conseguenza, questo strappo politico ha portato delle ripercussioni per quanto riguarda la presentazione delle liste per le elezioni della Città Metropolitana. I consiglieri del centrodestra hanno rifiutato di entrare a far parte della coalizione guidata in Campania da Luigi Cesaro (Cimmino, come dimostrato in campagna elettorale, è molto più vicino alle idee della Carfagna che fa parte del progetto di rinnovamento di Stefano Parisi per Forza Italia).

Dal canto suo, Pentangelo, più volte ha dimostrato di voler puntare non più su Gaetano Cimmino ma solamente su Franco Cascone, in passato sindaco (e ora vicesindaco) del Comune di Santa Maria la Carità. Non sorprende quindi che Antonio Marino, candidato con il centrodestra ed entrato in consiglio comunale dopo un sorteggio, entri a far parte della coalizione guidata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Per quanto riguarda il Partito Democratico, si devono registrare le esclusioni del sindaco di Agerola, Luca Mascolo, e quello di Ercolano, Ciro Buonajuto mentre è stato coinvolto il sindaco di Meta, Giuseppe Tito. Quello che attualmente si sta cercando di comprendere è su quali nomi le maggioranze di Castellammare (guidata da Toni Pannullo) e quella di Torre Annunziata (guidata da Giosuè Starota) decideranno di puntare considerate le esclusioni prima citate.

Gennaro Esposito

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