Dopo la decisione di collaborare con la giustizia del ras Carlo Lo Russo sarebbe saltato l’accordo di non belligeranza con i Licciardi. Forti, spietati e ben ramificati sul territorio, i Licciardi rappresentano l’anello chiave di quella che una volta era l’Alleanza di Secondigliano composta dai clan Contini del Vasto Arenaccia e dai Mallardo di Giugliano. Oggi, potenti più che mai, i Licciardi tenterebbero l’assalto al cuore della città certi di imporre la propria leadership criminale su buona parte di Napoli. Nessun componente della cupola di Secondigliano si opporrebbe all’ascesa dei Licciardi: la Vanella Grassi, orfana di riferimenti chiave dopo l’arresto del boss Umberto Accurso e il pentimento del fratello Antonio, sarebbe allo sbando mentre gli scissionisti Amato – Pagano sembrano troppo presi dal risolvere problemi interni e ricollocare le piazze di spaccio sul territorio.
Un clima incandescente che potrebbe degenerare da un momento all’altro. I baby boss potrebbero approfittare dell’attuale confusione in cui versa il sistema per tentare una rapida scalata ai vertici dello stesso. Un esercito di giovanissimi, poco più che adolescenti e spesso già consumati cocainomani, sono pronti a tutto pur di emulare le gesta dei “grandi capi” sullo stile della fiction a tema Gomorra. Come sempre a pagarne le spese gli onesti cittadini terrorizzati dall’idea di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Le forze dell’ordine fanno quello che possono per arginare l’ondata di violenza che si è riversata su Napoli e sulla provincia ma ad oggi i risultati sono molto modesti e non bastano a garantire la pubblica sicurezza.
All’imbrunire, in molte zone di Napoli scende il coprifuoco: è come se si attendesse il fatto di sangue da un momento all’altro dando ormai per scontato che tale miserabile avvenimento debba comunque accadere.
Della serie: forse solo San Gennaro può aiutare i napoletani aprendo il cuore e la mente di chi governa, a livello centrale e locale, la capitale del Mediterraneo.
Alfonso Maria Liguori