L’ombra del clan D’Ausilio dietro numerosi centri scommesse e attività ristorative dell’area flegrea. Secondo alcune indiscrezioni il gruppo criminale retto dal ras latitante Felice starebbe investendo nel settore delle scommesse sportive e nelle attività ristorative per riciclare il denaro sporco proveniente dalle attività illecite gestite dal clan sul territorio.
E c’è di più: queste attività pseudo legali consentirebbero ai D’Ausilio di assumere giovani di Bagnoli e dell’area flegrea quali commessi, camerieri, cuochi e impiegati. Un mossa che aumenterebbe esponenzialmente la fama dei D’Ausilio all’interno di una comunità in cui l’inoccupazione resta piaga endemica. Non è un caso che le forze dell’ordine e in particolar modo i carabinieri stiano effettuando controlli a tappeto nelle attività commerciali del posto per verificare la riconducibilità delle stesse ad esponenti malavitosi dei D’Ausilio e verificare nel contempo la regolarità delle relative autorizzazioni previste in materia di commercio.
Garantire trasparenza e prevenire tempestivamente l’infiltrazione del sistema nella società civile: questo il messaggio pubblicamente lanciato dal Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone che ha esortato senza mezzi termini i cittadini alla piena collaborazione con le forze dell’ordine. Spesso il muro di omertà che protegge i camorristi rallenta notevolmente il lavoro degli investigatori che si trovano a fronteggiare una criminalità organizzata formata sempre più da baby killer, spesso cocainomani, e pronti a tutto pur di imporre in città la strategia del terrore in città.
Intanto i Giannelli della vicina Cavalleggeri non starebbero a guardare: il boss Alessandro (attualmente detenuto) vanterebbe rapporti eccellenti (anche familiari) con la cupola di Secondigliano che potrebbe intervenire improvvisamente nello scontro con i D’Ausilio con azioni eclatanti proprio nel cuore del sodalizio criminale retto dal boss Felice. Ecco perché la polizia di stato e i carabinieri presidiano ininterrottamente Bagnoli e Cavalleggeri: si temono agguati mortali e raid intimidatori che potrebbero essere vanificati dal repentino intervento delle forze dell’ordine sempre vigili nella zona. Ma la paura tra la gente resta forte: quale? Di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Alfonso Maria Liguori