Le mani della camorra sui centri scommesse: lavatrici di denaro sporco

centro-scommesseConfermata l’ipotesi investigativa riportata dal nostro giornale pochi giorni addietro: in seguito a controlli straordinari effettuati dalla polizia municipale di Napoli, sono state elevate numerose contravvenzioni a centri scommesse dislocati in città ed è stato sequestrato un locale perché completamente sprovvisto delle autorizzazioni previste per la tipologia  di attività.

Un vero e proprio giro di vite fortemente voluto dalla Procura: prende corpo infatti la tesi più volte avanzata dagli investigatori in merito al controllo da parte della camorra di gran parte dei centri scommesse presenti a Napoli. Lavatrici ideali per il riciclaggio del denaro sporco: i clan tenterebbero di monopolizzare la gestione dei centri scommesse e delle attività ristorative per ripulire, da un lato, il denaro provento delle attività illecite e, dall’altro, offrire occupazione a simpatizzanti e fiancheggiatori guadagnando considerazione nei quartieri popolari notoriamente a rischio di Napoli.

Una strategia architettata nei minimi particolari che non avrebbe tenuto però conto delle rivelazioni dei pentiti. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla Procura, a rompere le uova nel paniere alla camorra potrebbe essere l’ex boss di Miano  e attuale collaboratore di giustizia, Carlo Lo Russo.

Depositario di decenni di segreti della mala che conta, Lo Russo starebbe illustrando ai giudici la dislocazione delle principali piazze di spaccio a Napoli e nel vesuviano, le attività principali pseudo legali usate per il riciclaggio e, novità assoluta, i nomi degli insospettabili burattinai della Napoli bene che avrebbero permesso al sistema di arricchirsi a dismisura nel tempo attraverso complesse operazioni finanziarie all’estero.

Un uragano giudiziario potrebbe presto abbattersi sugli insospettabili della camorra: francamente sarebbe veramente giunto il momento di toccare i vertici del sistema, di fare pulizia partendo dalla cima di un’organizzazione criminale talmente potente da essere ramificata in tutti gli strati della società.

La gente comincia a crederci, a riporre più fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Una pagina positiva nella storia di una Napoli che amiamo definire figlia prorompente di madre sciagurata.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.