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Risse, schiamazzi notturni e ricoveri frequenti: è emergenza alcolismo fra i minorenni a Bagnoli

alcol_giovani02Emergenza alcolismo a Bagnoli. A complicare la quotidianità dei residenti una piaga che sembra drammaticamente tornare di moda tra i giovanissimi. In barba alle leggi vigenti che proibiscono la vendita di alcolici ai minori, noti locali del posto, soprattutto nella movida del weekend, consentono ad adolescenti di ubriacarsi a più non posso.

Il tutto, è doveroso sottolinearlo per chi da sempre fa corretta informazione, a pochi metri dal commissariato di polizia di Bagnoli. Vodka, birra, Campari e gin, gin e cola: questi solo alcuni dei cocktail più in voga tra i giovanissimi acquirenti. Immaginabili le conseguenze dell’eccessivo uso di alcol: risse frequenti, schiamazzi notturni e cedimenti fisici evidenziati dal progressivo aumento di ricoveri nel weekend di ragazzi in stato di ubriachezza presso l’ospedale San Paolo.

Una brutta questione che ripropone con drammatica precisione l’abbrutimento sociale di quartieri popolatissimi e storicamente violentati da politiche industriali scellerate. Se da un lato tanto si parla di Bagnoli Futura e di mega appalti (oltre 270 milioni di euro) finalizzati al rilancio socio produttivo della zona dall’altro si assiste alla miserabile implosione di un quartiere dormitorio ostaggio del crimine organizzato e orfano di chiari riferimenti istituzionali.

Con l’arenile completamente inquinato (il tratto costiero di Bagnoli è interdetto alla balneazione e le relative spiagge all’elioterapia), con un tasso di decessi causati da patologie oncologiche in spaventoso aumento e con una forte dispersione sociale Bagnoli è sempre più in balia degli eventi. Evidentemente inefficace è la polemica sollevata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris con il governo centrale in merito alla gestione del progetto Bagnoli Futura sul piano delle competenze se poi nella quotidianità i residenti lamentano inefficienze e carenze istituzionali ormai endemiche.

Non è più tempo di sventolare bandiere, di promuovere proteste e comizi senza che poi a questi strumenti dimostrativi seguano intereventi concreti. La gente è stanca di essere strumentalizzata ad arte e presa in giro dal politico di turno in periodo elettorale. La verità è che a Bagnoli si respira un’area rassegnata tra i cittadini che sfiduciati guardano all’amministrazione pubblica come ad un ente astratto dal quale mai hanno ricevuto o riceveranno benefici. Della serie: a Napoli continua tristemente l’epoca delle “chiacchiere e distintivo”.

Alfonso Maria Liguori

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