Il 23 settembre, da anni, non è un giorno qualsiasi per la città di Torre Annunziata. 31 anni fa, infatti, Giancarlo Siani, giornalista del Mattino, venne ucciso dai sicari della camorra (a soli 26 anni) per aver raccontato i retroscena della criminalità organizzata.
L’anno scorso, in corrispondenza dei trent’anni dalla scomparsa, arrivò in città per la prima volta la sua auto (Mehari verde) nella quale è stato ucciso. Quest’ultima, seguita da un corteo in festa di bambini, ragazzi e semplici cittadini, attraversò le arterie principali di Torre Annunziata.
Quest’oggi, invece, l’amministrazione comunale ha deciso di portare avanti iniziative più sobrie. In giro per la città sono stati affissi alcuni manifesti con le foto più significative del giornalista mentre nel pomeriggio si terrà la “Festa della legalità e dello Sport” nel centro sportivo di via Tagliamonte. Parteciperanno anche le cariche istituzionali come il sindaco Starita e il referente locale di Libera, Michele del Gaudio.
In tutte le scuole, inoltre, il ricordo di Siani sarà vivo: in quasi tutti gli istituti, per un giorno, si fermerà la normale didattica per dare giusto risalto ad un uomo che ha dato letteralmente la sua vita per la città di Torre Annunziata. Questo accadrà per esempio al liceo Pitagora – Croce dove saranno visionati filmati e saranno svolti dei laboratori, ed anche compiti in classe, riguardanti proprio Giancarlo Siani.
Il 26enne giornalista napoletano non sarà mai dimenticato dalla città di Torre Annunziata: negli ultimi anni di amministrazione Starita, il suo ricordo è sempre stato onorato. In compagnia di tante altre vittime innocenti di camorra, Siani è stato fondamentale perchè ha risvegliato le coscienze dei torresi per troppo tempo addormentate. Ma siamo sicuro che la Torre Annunziata attuale sarebbe piaciuta a Siani? La camorra e, in parte, la corruzione esistono ancora. Fortunatamente, però, la città, grazie all’ottimo lavoro delle forze dell’ordine, lentamente sta per uscire dal tunnel.
Gennaro Esposito