Cento volte Marekiaro: è lui la bandiera di questo Napoli

marek hamsikA volte i numeri possono essere utili per descrivere un evento, per renderlo maggiormente comprensibile agli occhi della gente, un numero è semplificativo, intuitivo ma anche freddo perché non spiega fino in fondo il significato di alcune cose.

Cento, invece, è il numero dei gol realizzati da Hamsik con la maglia del Napoli; un numero che in questo caso ne accompagna tanti altri come dieci, che sono le stagioni del nostro capitano con la maglia del Napoli; 410, le partite ufficiali giocate da Hamsik con la casacca azzurra di cui 57 in Europa mentre sono tre i trofei vinti fino ad ora col Napoli sperando che questo numero possa aumentare a fine stagione.

La rete messa a segno sabato contro il Chievo Verona, è la numero cento in tutte le competizioni in maglia azzurra ma è anche il sigillo numero 82 in campionato, una rete in più di Maradona, fermo a 81 reti in campionato ma con 115 marcature realizzate se si aggiungono quelle messe a segno fra le coppe europee e quelle nazionali.

L’obiettivo è dunque quello di raggiungere e superare Maradona per diventare ancor di più “bandiera” per questa società e per i tifosi.

Sempre titolare, nessun allenatore che ha allenato il Napoli negli ultimi dieci anni ha mai avuto dubbi sulle qualità di Hamsik, una costante la sua titolarità eccezion fatta per l’ultimo anno di Benitez dove paradossalmente nonostante fosse stato l’anno più difficile per il giocatore slovacco, si registrano il maggior numero di presenze e di gol in una stagione: 54 partite e 13 gol.

Capitano anche con la Slovacchia, nell’ultimo europeo dove ha dimostrato di essere tra i migliori in Europa ed il gol siglato contro la Russia è stato considerato da molti addetti ai lavori come il gol più bello del torneo.

Cento, è un numero pieno d’amore, un amore reciproco tra i supporters partenopei ed il calciatore slovacco. Una vita nel Napoli, una missione da portare avanti. Un capitano come Zanetti dell’Inter, due calciatori paragonabili per la serietà fuori e dentro il rettangolo di gioco, professionalità e dedizione assoluta per la propria squadra.

Marekiaro, mai soprannome fu più azzeccato in quanto capace di riassumere in una parola quella che è la fusione di un uomo con una città; uno straniero che ne ha accettato i pregi ed i difetti ma che ora può essere considerato un napoletano d’adozione.

«Una persona squisita, educata, un ragazzo perbene»; queste sono le parole di De Laurentiis su Hamsik rilasciate qualche mese fa; dichiarazioni alquanto inusuali se a rilasciarle è un personaggio vulcanico come il presidente del Napoli, ma da queste parole si capisce come Marek sia davvero ben voluto da tutti, dai tifosi, dai compagni di squadra ma anche dagli avversari.

Cento reti realizzate col numero 17, la disgrazia, si ma per gli avversari che vedono segnare Hamsik, un numero dietro le spalle che lo ha accompagnato tutta la sua carriera, un numero che a quanto pare a Napoli non porta più sfortuna.

Un professionista esemplare, mai una parola fuori posto, corretto sia in campo che fuori.

Un personaggio eccentrico con la cresta e i tatuaggi, estroso il suo look fuori dal campo, prototipo del centrocampista moderno nel rettangolo di gioco.

Una classe cristallina ed una visione di gioco fuori dal comune; le sue qualità sono cresciute assieme al Napoli, sempre più competitivo.

Si diceva che fosse discontinuo ma con Sarri ha trovato la sua collocazione ideale in mezzo al campo dove adesso riesce a dare continuità alle sue prestazioni.

La mezz’ala sinistra nel centrocampo a tre è soltanto la disposizione iniziale, in realtà durante la gara può fare anche la mezz’ala destra e nelle ultime partite sta sperimentando assieme al Mister la possibilità di poter giocare come regista, ruolo attualmente occupato da Jorginho.

L’Hamsik che verrà, giocherà proprio da regista dopo aver giocato in qualsiasi posizione nel centrocampo del Napoli. L’evoluzione di un ragazzino diventato uomo ha seguito quella di promessa del calcio diventato campione ma Marek non si ferma e migliora di anno in anno.

Cento gol e la pazza voglia di arrivare a duecento! Non ci resta altro che fare gli auguri a colui che ha rappresentato più di ogni altro la rinascita del Napoli nel calcio che conta, sperando in nuovi trofei insieme.

Grazie Capitano.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano