Nella realtà, invece, il furto c’è stato davvero. In questi giorni in cui, dopo la liquefazione del sangue del 19 settembre è possibile baciare la teca con la preziosa reliquia ancora sciolta, è stata violata la cassaforte del santo e sono state rubate tutte le offerte dei fedeli raccolte durante i festeggiamenti.
I banditi sarebbero quattro per un bottino, 13mila euro circa portati via dalla cassaforte a muro che si trova nell’ufficio del parroco del Duomo di Napoli.
L’azione criminosa è stata posta in essere nella notte di domenica tra i festeggiamenti ancora nel loro pieno vigore.
Al momento indagano i carabinieri coordinati dal comandante Ubaldo Del Monaco. L’inchiesta è avvolta da stretto riserbo e può contare naturalmente sulla massima collaborazione da parte di tutti gli uffici della Curia napoletana. Nelle mani delle forze dell’ordine vi sarebbero già alcuni indizi. I banditi sarebbero entrati dall’ingresso di largo Donnaregina, un varco nel cortile che porta direttamente negli uffici del parroco del Duomo, don Enzo Papa. Ed è stato proprio il sacerdote a dare l’allarme. Negli uffici del parroco non solo la cassaforte vuota, ma anche alcune stanze a soqquadro. La banda avrebbe portato via anche alcuni libri antichi e rubato alcuni spiccioli al custode.
La caccia ai quattro banditi, che hanno agito col volto coperto, ora parte da alcuni fotogrammi che sarebbero stati recuperati nell’immediatezza grazie a un impianto di video sorveglianza.