Napoli, emergenza sicurezza nella zona di Fuorigrotta: cittadini vittime delle baby gang

Fuorigrotta“Abbiamo da tempo richiesto maggiori controlli nella zona ma ad oggi nulla è stato fatto per garantire la sicurezza dei cittadini”: queste le dure parole del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli in relazione all’emergenza rapine e furti nella zona di Fuorigrotta.

In particolare il rappresentante dei Verdi rammenta come drammaticamente una dipendente dell’ANM in stato di gravidanza abbia perso il bambino in seguito allo spavento provocato dalla rapina subita proprio mentre si accingeva ad entrare nella sede centrale dell’ANM. “Dopo avermi sottratto lo scooter appena parcheggiato nell’area di sosta antistante la sede ANM di Fuorigrotta – ha dichiarato la donna – i rapinatori mi hanno anche insultato: sbeffeggiandomi si sono allontanati ridendo come se non avessero nulla da temere”.

Parole che scuotono la coscienza di ogni onesto cittadino. Dalle pagine del giornale ci siamo più volte occupati dell’emergenza sicurezza nella zona, evidenziando nel contempo alcune segnalazioni provenienti da studenti di Ingegneria (situata in Piazzale Tecchio a Fuorigrotta) inerenti strani figuri con accento arabo visti spesso in zona a scattare foto dello Stadio San Paolo e della Mostra d’Oltremare.

Purtroppo ancora una volta i fatti ci danno tristemente ragione: il problema è a monte. Non basta riempire Napoli di volanti o di inutili presidi dell’esercito per arginare un’emergenza ormai endemica. Al contrario occorre investire nella prevenzione, creare occupazione, sana aggregazione e vigilare che gli obblighi di legge relativi alla frequenza scolastica dei ragazzi siano rispettati. E’ inaudito vedere (come ogni giorno accade a Napoli) ragazzini di 10/14 anni pascolare in circoletti e agenzie di scommesse invece di essere a scuola. Ci si chiede dove siano i servizi sociali e chi sia preposto, a questo punto, a “controllare il controllore”.

Altrimenti ci troveremo perennemente di fronte all’ennesima tragedia annunciata, ad eventi di cronaca nera scontati in una città dove si fatica vistosamente a discernere il lecito dall’illecito. Questa è la realtà dei fatti: ci dissociamo fermamente da qualsiasi altra narrazione “aggiustata ad arte” dei fatti o “politicizzata” per coprire il potente di turno. Nel rispetto della dignità e dell’intelligenza degli onesti partenopei occorre narrare i fatti così come accadono, senza cercare inutili alibi o fare sconti a chi dovrebbe governare con professionalità e senso di responsabilità a tutti i livelli e palesemente non lo fa.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.