Napoli i clan si armano: da Secondigliano potrebbe partire la guerra

armi-pistole-camorraIndagini serrate condotte dagli agenti della sezione volanti dell’U.P.G. all’indomani del ritrovamento e relativo sequestro di armi in Vico Cangiani sezione Mercato.

Nel monolocale di proprietà del 51enne Nunzio Saccone i poliziotti avevano sequestrato una pistola semiautomatica calibro 9 marca Glock modello 17, un revolver 38 special Smith & Wesson e circa 120 cartucce di vario calibro.

Le armi erano in perfetto stato di conservazione e cariche. In particolar modo la scientifica in queste ore starebbe verificando la compatibilità delle armi sequestrate con i bossoli ritrovati sulla scena degli ultimi raid di camorra registrati nel centro di Napoli. Da alcune indiscrezioni sembra che gli inquirenti siano convinti di aver imboccato una pista giusta che potrebbe in poco tempo consentire l’arresto dei nuovi killer della camorra.

Nuovi perché a giudicare dalle informazioni raccolte dagli 007 dell’Arma e della Polizia e dalle dichiarazioni dei pentiti ad animare i gruppi di fuoco dei nuovi clan sarebbero ragazzi poco più che adolescenti, fanatici e spesso già cocainomani consumati pronti a tutto pur di imporsi criminalmente sul territorio.

La strategia del terrore sembrerebbe particolarmente gradita ai ras in erba che starebbero approfittando del declino di clan storici della città per tentare una rapida ascesa all’interno del sistema. Nella fattispecie la fine del clan Lo Russo di Miano determinata dal pentimento del ras Carlo avrebbe indotto volti nuovi del malaffare a scatenare una guerra di camorra senza quartiere e senza regole al fine di aggiudicarsi il controllo delle principali piazze di spaccio in città e del racket.

secondigliano napoliRadio mala parlerebbe di un’imminente entrata in guerra con mire espansionistiche degli Amato – Pagano di Secondigliano, ovvero degli storici scissionisti che avrebbero in buona parte risolto i conflitti interni relativi all’assegnazione dei ruoli nell’organigramma dell’organizzazione.

Se così fosse non ce ne sarebbe per nessuno: un esercito formato da killer professionisti e centinaia tra affiliati e prestanome al soldo degli Amato – Pagano pronti colpire ovunque a Napoli e in provincia. Uno strapotere criminale universalmente riconosciuto e temuto da quello che resta dei clan che una volta davano vita alla cosiddetta Nuova Famiglia.

In sintesi: i clan si armano, la guerra è nell’aria che avvolge cittadini terrorizzati dall’idea di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.