Al Teatro Diana di Napoli è di scena “Filumena Marturano”

dabbraccio-e-gleijesesAl Teatro Diana di Napoli, dal 13 al 23 ottobre prossimo, Geppy Gleijeses e Mariangela D’Abbraccio (v.foto) sono di scena in “Filumena Marturano” di Eduardo, regia di Liliana Cavani. Della commedia, anni fa, la stessa d’Abbraccio ne è stata interprete con la Compagnia di Valeria Moriconi per la regia di Ernesto Marcucci. Dell’attrice possiamo dire che “l’arte scende da li rami”, in quanto il nonno era violinista dell’orchestra del S. Carlo, la nonna pittrice e la madre regista.

Negli anni 79/80, debutta, in teatro (il suo curriculum nel cinema è anche sostanzioso), sotto la Guida di Eduardo De Filippo, interpretando, nella compagnia di Luca, “Ditegli sempre di sì” del drammaturgo napoletano. Diventa protagonista del teatro Italiano, lavorando con Giorgio Albertazzi. Geppy GleiJeses è un’ottimo attore-regista napoletano che, ha debuttato anch’egli con Eduardo; inoltre ha lavorato nel cinema ed in teatro con registi quali Caprioli Gregoretti, Missiroli, Squarzina, Guicciardini; ha recitato con attori quali Alida Valli, Arnoldo Foà, Paola Gassman,Dominique Sanda, Regina Bianchi, Isa Barzizza, Paola Quattrini, Marianella Bargilli, Bianca Toccafondi e tanti altri.

Con lo stesso De Filippo è stato ancora interprete di parecchie messinscene. “Filumena Marturano” amara e splendida commedia, rappresentata tantissime volte, trae lo spunto da un fatto di cronaca in cui una donna, convivente con un individuo, escogita di farsi sposare fingendosi in punto di morte. La trama del lavoro, enormemente umana e realistica quanto mai, è ormai conosciuta: l’autore l’ha scritta con saggezza vissuta ed ha disegnato un personaggio femminile straordinariamente energico, passionale, delineandolo abilmente in ogni suo risvolto. Il testo è il trionfo della maternità, che vince la miseria e, poeticamente, supera l’egoismo dell’uomo, incoraggiando la paternità. Filumena è un personaggio che risorge dal fango in cui la società borghese l’aveva relegata.

Federico Orsini

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