Un documento per chiedere ai vertici della Regione Campania di scongiurare la chiusura della casa di cura Santa Maria La Bruna. È quello proposto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello e approvato all’unanimità ieri sera, martedì 4 ottobre, dal consiglio comunale
A leggere il testo, indirizzato tra gli altri al commissario straordinario alla Sanità in Campania Joseph Poimeni e al governatore Vincenzo De Luca, il presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio.
Nel testo si sottolinea come “la casa di cura Santa Maria La Bruna è da sempre un punto di riferimento per l’offerta sanitaria non solo della città di Torre del Greco ma anche dei comuni limitrofi” e come “con la chiusura dei punti nascita prima all’ospedale Agostino Maresca e poi al nosocomio Sant’Anna e Santa Maria della Neve di Boscotrecase, la clinica di via Nazionale è divenuta l’unico centro specializzato per accogliere le partorienti in un’area che comprende circa 300mila abitanti” rappresentando “anche un importante pronto soccorso ostetrico, in grado di prestare le cure necessarie in caso di emergenza, tali da scongiurare anche tragedie”.
“Alla fine degli anni 2000 – è scritto ancora – la Regione Campania ha stabilito i cosiddetti ‘tetti di spesa’ per le cliniche private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, considerando i fatturati dei tre anni precedenti; gli stessi ‘tetti di spesa’ fissarono quale quota spettante alla casa di cura Santa Maria La Bruna un budget annuo pari a 3 milioni di euro, pari a circa 80.000 euro per posto letto contro i 150.000 euro per posto letto delle altre strutture private accreditate. Questo ha creato una enorme sperequazione che rende impossibile a qualsiasi imprenditore sostenere il servizio sanitario”. “La clinica in questo frangente è cresciuta in termini di servizi resi, arrivando a fatturare circa 4,5 milioni di euro, con un’extra budget di circa 1,5 milioni di euro che non viene riconosciuto dalla Regione Campania ma che è comunque soggetto a specifica tassazione”.
“Per questa situazione – è stato ricordato nel corso della seduta, durante la quale ha preso la parola anche la rappresentante sindacale Cira Iacomini – a più riprese i responsabili della clinica hanno chiesto ai rappresentanti della Regione Campania di rivedere la formulazione dei cosiddetti ‘tetti di spesa’ in materia di sanità privata” evidenziando come “il non adeguamento alle altre strutture ha prodotto un “collasso economico” che ha portato i responsabili della casa di cura Santa Maria La Bruna ad annunciare la chiusura della stessa a partire dal prossimo 6 ottobre 2016” e il fatto che “nella clinica di via Nazionale lavorano circa 100 persone tra personale medico e paramedico oltre ad addetti vari. Gli stessi saranno posti in mobilità, anticamera di un drammatico percorso occupazionale che porta al licenziamento”.
Per questo motivo l’intero consiglio comunale di Torre del Greco ha indirizzato il documento “al commissario straordinario per la Sanità in Campania, Joseph Polimeni; al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca; al presidente della commissione regionale alla Sanità, Raffaele Topo; al direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Antonietta Costantini; ai consiglieri regionali tutti affinché in tempi brevi intervengano per scongiurare la chiusura della casa di cura Santa Maria La Bruna e rivedano i cosiddetti ‘tetti di spesa’ per le cliniche private, permettendo alla città di Torre del Greco e ai comuni limitrofi di non perdere l’unico punto nascita e un pronto soccorso ostetrico attivi sul territorio, e al contempo consentendo alle 100 persone che oggi operano presso la casa di cura Santa Maria La Bruna di poter preservare il loro posto di lavoro”.