Il Molo Manfredi di Salerno, nella giornata di ieri, ha visto attraccare 983 migranti. E’ il quindicesimo sbarco per Salerno. A bordo della norvegese Siem Pilot, c’erano 133 minorenni e la salma di una ragazza, una giovane donna eritrea ha viaggiato tra adulti, bambini anche non accompagnati. La donna è morta durante il viaggio. Il corpo infatti fu rinvenuto morto già nelle operazioni di salvataggio dei barconi.
La salma è scesa per prima ed è stata portata all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove verrà eseguita l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Se il corpo non verrà reclamato della famiglia, sarà sepolto nel cimitero di Salerno nella zona riservata ai fedeli musulmani.
“Ricorre l’obbligo morale, sociale ed etico di accogliere il corpo di questa giovane ragazza che ha perso la vita durante il viaggio – ha dichiarato il Prefetto Malfi – Abbiamo un sistema di accoglienza collaudato che ci dà serenità nell’affrontare le emergenze, ma invito tutti i sindaci a collaborare affinché ci sia una distribuzione equa dei profughi su tutto il territorio”.
I profughi, provenienti da Nigeria, Gambia, Eritrea, Costa d’Avorio, Pakistan, Guinea, Marocco e Senegal, sono stati recuperati nel mare di Sicilia durante diverse operazioni di salvataggio: 806 uomini, 47 donne, 133 minori. Sono arrivati anche alcuni nuclei familiari interi. Non sono presenti emergenze sanitarie, a parte qualche caso di scabbia, febbre e alcune ferite ai piedi per due ragazzi. Nei loro occhi paura, speranza, stanchezza e gioia. Il loro interminabile viaggio per ora ha avuto fine.
Dopo i primi controlli sanitari e il riconoscimento, i profughi sono assistiti dalle associazioni di volontariato, per poi raggiungere a bordo di pullman le località di destinazione. Circa 500 profughi resteranno in Campania, di cui 100 nel Salernitano, 100 in Piemonte, 100 in Abruzzo e la rimanente parte divisi tra i centri di accoglienza della Toscana, Marche e Basilicata.