Domenica 10 ottobre si sono svolte le elezioni per il consiglio metropolitano di Napoli. La lista più votata è stata quella del Partito Democratico che conferma il maggior numero di amministratori locali, anche se a causa del sistema elettorale (che premia le città più grandi), a portare a casa il maggior numero di consiglieri è stata la lista “Dema” creata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Le elezioni nascondono sempre una sfida nella sfida, e l’analisi del voto del giorno dopo va a spodestare o a confermare i veri “leader”. Partiamo dal Pd. Il duo Raffaele Topo-Mario Casillo, rispettivamente leader del Pd dell’area nord e dell’area sud della provincia partenopea, porta a casa un gran risultato confermandosi ancora una volta gli uomini più forti dei democrat in Campania. Un risultato strepitoso resta quello del sindaco Pd di Meta di Sorrento, Giuseppe Tito, votato praticamente da quasi tutti gli amministratori della penisola sorrentina.
Nell’area stabiese, un tempo fucina politica, il Partito Democratico oltre a non occuparsi dei problemi di una segreteria inesistente e la quasi certa perdita della sede storica, non premia alcun amministratore locale non candidando nessuno nemmeno in tutta l’area dei monti Lattari.
La sfida più silente, e forse la più agguerrita, rimane quella tra Forza Italia e Noi Sud, ma soprattutto fra il segretario provinciale Fi Antonio Pentangelo e i verdiniani di Antonio Milo. La rottura all’interno del partito provinciale avvenuta dopo le elezioni amministrative di giugno a Castellammare di Stabia, ha lasciato cicatrici che difficilmente potranno essere sanate. Per le elezioni metropolitane i due gruppi si sono presentati con due liste diverse, decretando la sconfitta del centrodestra in questa tornata.
A vincere è solo Pentangelo che insieme ai Cesaro stabiliscono le gerarchie all’interno del partito berlusconiano. Pentangelo ha inflitto l’ennesima sconfitta sui Lattari al gruppo del senatore Milo. L’ex sindaco di Lettere è riuscito a far eleggere il consigliere comunale di Santa Maria la Carità Francesco Cascone, mentre il gruppo di Milo non è riuscito nell’intento di posizionare nel consiglio il figlio del’ex sindaco di Gragnano Mario di Nola, attuale consigliere comunale della città della pasta, anche se sostenuto dal vicesindaco Mario D’Apuzzo.
Differente la situazione del Movimento 5 Stelle che sono riusciti a far eleggere un rappresentante grillino prendendo meno voti delle firme che avevano raccolto per la presentazione della lista. Risulta quantomeno curioso come l’ex candidato sindaco per la città delle acque Vincenzo Amato (attuale capogruppo consiliare dei pentastellati di Castellammare di Stabia) non abbia raccolto nemmeno un voto risultando ultimo della lista con zero preferenze. Amato non si è votato? E’ stato semplicemente un “riempilista” che magari ha votato altri? Tipo il Pd?
Domimo