Il Comune non paga le bollette dell’Enel e lascia senza luce i “Piani Napoli” di “Settetermini – Madonna Liberatrice dai Flagelli” e “Passanti – Scafati”, a Boscoreale. E, di conseguenza, sono restati pure senza ascensore quei condominii in cui l’elevatore è presente. Non c’è un euro in cassa. Il fondo dei “forzieri” è sfondato. Boscoreale è al “verde” fisso. Che è poi un semaforo “rosso” con divieto assoluto di muovere anche un solo centesimo di euro se non si tratta di estrema emergenza. Dunque, non c’è più corrente.
Almeno in quei palazzi in cui le parti comuni sono ancora di proprietà comunale. E così, atri e scale sono rimaste al buio. Definitivamente. Dopo che una settimana fa c’era già stato una sorta di “avviso” arrivato attraverso la riduzione dell’intensità erogata per i condominii morosi.
Nessuno se ne è impipato. Nessuno si è chiesto il perché, anche se erano circolate voci su un probabile distacco della fornitura se non fossero state onorate celermente le scadenze … scadute. Ovviamente, se per chi non ha problemi di deambulazione fare a piedi le scale non costituisce grosso problema, per chi è anziano o disabile, l’ascensore è assolutamente indispensabile se non si vuole restare prigionieri in casa.
Dunque, il problema è certamente non secondario. Nessuna difficoltà, invece, per quei caseggiati che da qualche tempo si sono affrancati, per così dire, rendendosi autonomi anche nelle parti comuni.
Dire che l’amministrazione boscorealese sta con l’acqua alla gola è poco. Il Palazzo di Piazza Pace “affoga” tra i debiti. Attuali o pregressi. Questi ultimi sono la maggioranza e arrivano da lontano. Le amministrazioni precedenti non sono state particolarmente solerti e oculate nelle spese e nei risparmi, spesso hanno tirato a campare, magari mettendoci del proprio. E, adesso si è arrivati all’ultima spiaggia.
Come si dice. Ma forse si sta già in mare aperto, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente. Due milioni di euro da una parte, un milione da un’altra, centinaia di migliaia da altre. Insomma, fiumi o rivoli che si dirigono tutti verso il grande mare del dissesto. Il fallimento.
Con buona pace di chi governa o di chi tenta di tenere ancora in vita un malato che è in coma irreversibile già da diversi anni.