Saviano, agronomi, Legambiente e Inu contrari alla costruzione di 46 nuovi immobili in area agricola

savianoAffondo di agronomi, dei tecnici dell’Istituto nazionale di urbanistica e di Legambiente riguardo le delibere  di variante al PRG del Comune di Saviano, approvate in piena estate, che prevedono l’ampliamento di impianti produttivi realizzati su suoli agricoli e preesistenti al PRG comunale (anno 2005) e la costruzione di 46 nuovi immobili su una vasta area ad alta vocazione agricola di pregio. E’ quanto emerge dalle recenti audizioni promosse, a fine settembre dall’Ente comunale, come richiesto dall’art 24 della LR n 16/2004, sulle  proposte di varianti urbanistiche  riguardano in particolare l’errata applicazione della LR 19/2009 (Piano casa), la necessità di procedere alla valutazione strategica ambientale per l’assenza di infrastrutture primarie e di un piano di urbanizzazione relativo alle aree interessate; l’assenza di verifiche di vincoli di natura idrogeologica; ulteriore consumo dei suoli.

“Come sempre l’attività edilizia a Saviano –  commentano  Giuseppe Allocca e Nicola Fortunato  dell’associazione Frastuono il secondo intervenuto anche all’incontro in rappresentanza della consulta ambientale comunale –  viene svolta senza un minimo di progettualità e al limite dei profili normativi. La scelta di edificare in via Ponte di Sirico è un errore strategico perché non asseconda alcun bisogno di espansione costruendo in zone non urbanizzate”. “Non  favorisce di fatto processi di valorizzazione e di rigenerazione territoriale urbanistica né si risolvono i problemi delle zone degradate ma si sottrae altro suolo solo a discapito della vocazione agricola del nostro territorio e della salvaguardia ambientale. Non ci è chiaro alla luce delle osservazioni tecniche sollevate – concludono – come il Comune non abbia proceduto ad una verifica più puntuale”

“L’uso razionale e sostenibile del suolo resta una priorità del nostro impegno –  commenta a latere Vincenzo Peretti portavoce dei Verdi per la Campania – già ad agosto avevamo espresso le nostre riserve ed ancor più oggi anche alla luce dei rilievi tecnici emersi nelle audizioni svoltesi al Comune. Siamo vicini ai cittadini ed ai simpatizzanti che lavorano quotidianamente per affermare e difendere uno sviluppo sostenibile del nostro territorio”. Anche il Movimento 5 Stelle resta nell’attesa di conoscere cosa succederà dopo l’avvenuta formalizzazione al Comune delle riserve espresse in occasione delle audizioni comunali.

Ecco di seguito le dichiarazioni rilasciate da agronomi, tecnici dell’Istituto nazionale di urbanistica e di Legambiente nel corso delle audizioni.

saviano2“I dati ISTAT sullo stato dell’agricoltura nel Comune di Saviano –  osserva Gianluca Iovine vice presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della Provincia di Napoli  – pubblicati dalla Direzione generale delle politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campani  sono particolarmente interessanti confermando le potenzialità della vocazione agricola savianese anche alla luce delle nuove opportunità del Piano di Sviluppo Rurale 2014/20” “Le varianti proposte, a fronte della consistente presenza delle aziende agricole censite,  ignorano i nuovi scenari e le disposizioni regionali per la valorizzazione e tutela dei suoli”

“Inoltre, nello specifico – aggiunge Fabia Bellofatto consigliera dell’ordine degli agronomi ed anch’essa intervenuta alla riunione – si evidenzia che ai sensi dell’art 46 delle N.T.A ( norme tecniche di attuazione) del vigente PRG, le proposte di nuovi interventi edilizi non devono essere realizzati in terreni classificati come agricoli.” ”L’impronta antropica –  sottolinea – connessa alla realizzazione degli interventi oggetto delle varianti, può determinare problemi derivanti dall’impermeabilizzazione dei suoli, resi in questo caso ancora più eclatanti dall’assenza di infrastrutture primarie”

Anche l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) ha espresso i propri dubbi sul contenuto del proposto intervento edilizio accentuando il consumo dei suoli nella Provincia di Napoli. “ Carente l’ analisi dell’area localizzata alla via Ponte di Sirico   necessaria per verificare se la sua vocazione agronomica sia reale o presunta. Manca una lettura critica – rileva Emanuela Coppola in rappresentanza dell’Istituto – rispetto alla presenza o meno di infrastrutture primarie, elementi questi che consentono di valutare attentamente se un’area risulta urbanizzata o meno”. Nel Decreto dirigenziale n 46 del 25 maggio scorso – sottolinea rileva l’esperta – con il quale si è esclusa la assoggettabilità   alle procedure VAS   si afferma  senza alcun fondamento che pur prevedendo nuovi volumi l’area ricade in un contesto già edificato solo perchè cosi definita in alcuni elaborati del PTCP ( Piano territoriale Coordinamento Provinciale) di Napoli non ancora vigente . Una semplice lettura anche di tipo ortofotografico – conclude – consente di riscontrare l’assenza di manufatti ed opere edilizie né emergono elementi documentali sulla problematicità o meno di processi idraulici di carico e scarico in assenza di una rete fognaria”

“ Risulta errato il presupposto normativo del PUA  preordinato all’insediamento edilizio a Via Ponte di Sirico-  sostiene Anna Savarese vice presidente di Legambiente Campania – che rinvia all’art 7 del Piano casa (LR 19/2009) riguardante esclusivamente la riqualificazione di aree urbane degradate. Nella situazione in esame siamo di fronte ad area di alto pregio agricolo (zona E 3) come classificata dal PRG di Saviano approvato con delibera del consiglio Provinciale n 17/2005. Inoltre la riconosciuta assenza di rete fognaria conferma ulteriormente che l’area non è urbanizzata. Di tal che la stessa area  e gravata dalle condizioni richieste dall’art 6 bis  dello stesso Piano casa per consentire i mutamenti di destinazione d’uso di immobili o loro parti. Il Comune più opportunamente può verificare la realizzazione dell’Housing sociale in zona A o B ”

”Forti perplessità – rileva la vicepresidente – poi sulla decretata esclusione di verifica di valutazione ambientale strategica ( VAS) in assenza delle condizioni richieste dall’art 2, comma 5 lettera h, del DPGR campania n 17/2009 ma anche per non aver considerato necessario tale procedura in presenza di una stima approssimativa del fabbisogno di edilizia residenziale sociale” “L’area interessata in Via Ponte di Sirico risulta compresa nel perimetro delle Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola della Campania come fissato dalla DGR n 56 del 7 marzo 2013  con ovvie ricadute per i profili di interesse pubblico coinvolti sul previsto ricorso a sistemi fognari statici (vasche imhoff)””.

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