A Scafati continua il caso Helios. Il contestato impianto per il trattamento di rifiuti nel cuore della città, che ha più volte innescato le proteste dei cittadini che denunciavano un costante aumento di miasmi e cattivi odori e che è stato oggetto dell’ultimo consiglio comunale dello scorso 12 ottobre, ha visto l’intervento dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Salerno che vi hanno così apposto i sigilli di sequestro.
Proprio le tantissime segnalazioni dei cittadini per le presunte esalazioni maleodoranti hanno portato i militari, agli ordini del maggiore Giuseppe Ambrosone ad eseguire l’ordinanza di sequestro eseguita dal GIP del Tribunale di Nocera Inferiore, dott. Luigi Levita, e coordinata dal sostituto Procuratore dott.ssa Mafalda Daria Cioncada, della sezione reati ambientali della Procura Nocerina, guidata dal Procuratore Capo f.f. Amedeo Sessa.
La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante e gestore della società interessata per le violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente) e dal codice penale. Difatti il legale rappresentante in carica della società industriale, deve rispondere per la violazione in ordine al reato previsto dall’art.256 del D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente) per avere, in particolare, non osservato, nell’esercizio dell’impianto di trattamento dei rifiuti, le prescrizioni imposte nei provvedimenti autorizzativi, e più precisamente: non venivano adottate tutte le cautele per impedire la formazione e la dispersione di odori; venivano utilizzate per il deposito di rifiuti speciali aree non autorizzate, ed infine venivano stoccate quantità di rifiuti speciali pericolosi e non oltre i limiti massimi stabiliti. Ad esempio, nel solo caso dei rifiuti biodegradabili venivano stoccate circa 80 tonnellate a fronte del limite massimo giornaliero di 60 tonnellate..
La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore contesta inoltre al legale rappresentante d’impresa la violazione dell’art. 674 del Codice Penale, perché omettendo di adottare adeguate misure per contenere ed eliminare cause dell’inquinamento, cagionava reiterate emissioni diffuse di esalazioni maleodoranti atte a sortire effetti molesti e nocivi per le persone.
In ultimo, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno rilevato la violazione penale ex art. 20 D.Lgs. 139/2006, per aver accertato che la società teneva in esercizio l’impianto essendo sprovvista del prescritto certificato di prevenzione incendi e più precisamente per avere svolto attività di deposito per la cernita di rifiuti di carta e cartone con quantitativi in massa oltre 50.000 kg, di detenzione di rifiuti di indumenti usati e prodotti tessili con quantitativi in massa superiori a 10.000 kg, e di lavorazione e deposito di rifiuti di plastica con quantitativi in massa oltre 50.000 kg, così violando norme che prescrivono il possesso del certificato di prevenzione incendi.
Infine, il GIP ha poi proceduto alla nomina di un amministratore giudiziario anche al fine di impedire il totale arresto dello stabilimento e dell’attività d’impresa, con conseguenti ricadute negative sulla gestione economica della compagine e sui relativi livelli occupazionali, ma con il preciso compito di assicurarne la continuità operativa aziendale, salvo la rimozione delle irregolarità rilevate, immediatamente attivandosi per la cura di tutti gli adempimenti necessari a ricondurre a norma la condotta illecita, rimuovendo le irregolarità riscontrate, irregolarità che possono essere rimosse senza la necessità di arrestare il ciclo produttivo così da salvaguardare le redditività aziendale ed i corrispondenti livelli occupazionali.
Dopo l’intervento dei carabinieri non si è fatta attendere la reazione dei vertici di Helios che frenano gli allarmismi e si dichiarano fiduciosi nonostante tutto: “Nessun caso rifiuti, nessuna chiusura, massina serenità Attività della Procura su Helios: fiducia nella Magistratura, finalmente verrà fatta chiarezza Il lavoro dell’impianto non sarà in alcun modo interrotto. Accogliamo positivamente la nomina di un amministratore giudiziario e di un tecnico esperto ambientale Nessun caso rifiuti, nessuna chiusura, massina serenità e fiducia nella Magistratura. L’attività delle Autorità che questa mattina ha interessato l’impianto Helios aiuterà l’azienda a fare finalmente chiarezza sul proprio operato da sempre rispettoso della legalità e delle normative vigenti. Siamo certi che a questo punto il caso montato ad arte sullo stabilimento Helios, più volte analizzato e sotto esame, troverà finalmente opportuni chiarimenti e si riporterà la serenità tra la cittadinanza. È per questo che l’azienda accoglie positivamente la nomina da parte della Procura di Nocera Inferiore dell’amministratore giudiziario, dottor Luigi Palumbo e del tecnico esperto ambientale, ingegner Teresa Cianciarelli, incaricati di verificare la regolarità del funzionamento e delle lavorazioni eseguite nell’impianto Helios srl, sito a Scafati alla via delle Industrie. L’azione rientra nella giusta attività d’indagine della magistratura nocerina nella quale si ha piena fiducia proprio perché si è sempre operato con trasparenza e legalità. Da precisare, infine, che l’attività dell’impianto non sarà in alcun modo interrotta e continuerà nel rispetto dei livelli occupazionali e degli impegni nei confronti delle stazioni appaltanti”.
Raffaele Cirillo