Criminalità: anche gli agenti di polizia temono per la propria incolumità

poliziotto-investito-a-piazza-bellini“Siamo ad un punto di non ritorno “. Esordisce così, a pochi giorni dal ferimento di un gente di polizia a Napoli  travolto da uno scooter in fuga con a bordo due rapinatori che non si erano fermati all’alt, Miche Zurillo, segretario generale Silp Cgil Napoli .

Forti le dichiarazioni dell’esponente sindacale della Polizia di Stato che ha ribadito: “E’ da tempo che Silp Cgil ha lanciato l’allarme sicurezza in città: stese della camorra, impunite baby gang che ormai scorrazzano per tutta Napoli, sparatorie ad ogni angolo di strada, omicidi compiuti in pieno centro davanti ad ignari passanti, spaccio di stupefacenti a go go e prevalenza di criminalità in molti quartieri sono solo alcune delle cose che ci fanno rilevare che il livello di guardia è stato ampiamente superato. Così non si può andare avanti: Napoli necessita urgentemente di un piano speciale per la sicurezza mai così compromessa come in quest’anno. E’ inammissibile mandare colleghi allo sbaraglio senza tener conto della pericolosità del luogo in cui si opera”. Zurillo non nasconde la rabbia per quanto accaduto sottolineando come ad oggi poco o nulla si sia fatto per garantire  maggiore sicurezza ai cittadini e agli stessi operatori di polizia.

“Ognuno di noi da poliziotto – ha replicato Giulio Catuogno, segretario generale Coisp Napoli – è ben consapevole dei rischi insiti in un particolare tipo di lavoro ma questo non significa  mandarci allo sbaraglio senza adeguato supporto di uomini e mezzi. Le norme a tutela degli operatori dell’ordine esistono e sarebbe veramente il momento di renderle certe nel rispetto degli uomini e delle donne che servendo onestamente lo Stato operano a Napoli.  Chiediamo maggiore attenzione ai nostri dirigenti che debbono ritenersi esposti  quanto noi che ci troviamo quotidianamente a tu per tu con avvenimenti drammatici”.

Maggiore compattezza e senso di responsabilità da parte dei vertici della Questura: chiaro il monito di Catuogno  che sicuramente non sarà sfuggito al Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone. La stessa Pantalone aveva più volte ribadito con fermezza la necessità di operare in sicurezza per garantire maggiore professionalità ai cittadini tutelando nel contempo gli operatori dell’ordine.

Il problema è che senza adeguata scolarizzazione , occupazione e sana aggregazione lo Stato si troverà sempre di fronte un esercito da combattere  composto da camorristi, collusi,  presta nome e sbandati : un oceano  di ignoranza e violenza  animato dalla miserabile filosofia del: “chi mi da da mangiare mi viene padre”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.