Molto spesso siamo abituati ad aspettare per ore l’autobus che ritarda. Ma cosa accade se invece l’autobus passa alla fermata ma non si ferma? E’ la sensazione molto strana che hanno provato in questi giorni decine e decine di studenti dell’Università di Salerno residenti fra Gragnano e Sant’Antonio Abate.
Da alcune settimane molti studenti sono rimasti letteralmente a piedi, pur vedendo passare davanti ai loro occhi l’autobus che li avrebbe dovuti portare all’università. E’ il caso di un’azienda che da anni accompagna i studenti nelle varie università campane. Negli anni addietro, però, gli studenti erano abituati a viaggiare diverse volte in maniera quantomeno “scomoda” in autobus che contenevano molte più persone della capienza massima. Da qualche settimana l’azienda ha ridotto alcune corse senza comunicarlo in modo chiaro agli studenti e i pochi bus rimasti una volta “pieni” con i posti a sedere tutti occupati non si fermano alle fermate tirando dritto verso l’università.
Questa compagnia rimane comunque l’unica a percorrere la tratta dall’area stabiese a Fisciano, sede dell’Università di Salerno. Quindi se lo studente non può usufruire di un’automobile e quel giorno l’autobus è gia pieno è costretto a rimanere a casa, non discutere un esame o non seguire un corso. Lo stesso discorso vale per il ritorno, quando le corse variano da due a tre pullman a disposizione.
Gli studenti si sono riuniti in vari gruppi sui social proprio per confrontarsi e risolvere il problema, inviando diverse mail per informare l’università di questa situazione imbarazzante, anche perché come se non bastasse, molti studenti “appiedati” hanno anche pagato abbonamenti mensili e annuali.
Il problema principale sembrerebbe essere proprio quello dell’abbonamento annuale, riguardante l’iniziativa che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha attuato a settembre e che ha permesso agli studenti poter stipulare abbonamenti per i trasporti gratuitamente. Molti studenti hanno subito aderito all’iniziativa regionale ma, secondo indiscrezioni, il problema sarebbe che la Campania non avrebbe ancora pagato la compagnia che, senza introitare i soldi per agli abbonamenti, non avrebbe fondi per fornire un servizio completo.
Edgardo Esposito