Massa Lubrense: recuperato un assiolo in difficoltà

il-piccolo-assiolo-1L’insolito incontro è avvenuto nel tardo pomeriggio in un giardino di un’abitazione privata nel borgo di Nerano a Massa Lubrense. L’animale mostrava uno strano atteggiamento e nel tentare la fuga non riusciva a prendere il volo. I soccorritori, preoccupati per le sue condizioni di salute, decidevano pertanto di recuperare l’animale e, dopo una serie di telefonate, riuscivano a mettersi in contatto col WWF Terre del Tirreno che forniva i primi utili suggerimenti sul recupero di quel “minuscolo gufo”.

Il piccolo rapace veniva quindi adagiato in una scatola di cartone con appositi fori (è il mezzo migliore per il trasporto di animali feriti!) e consegnato ai volontari del WWF a Meta che, dopo aver constatato che si trattava di un assiolo (Otus scops) con un problema all’ala destra, provvedevano a portarlo all’ASL veterinaria di Piano di Sorrento che, a sua volta, organizzava la staffetta tramite la Polizia Provinciale al C.R.A.S. il Frullone di Napoli per gli accertamenti e le cure del caso.

“Gli esami radiografici dovranno ora accertare la causa della ferita ed escludere o confermare che l’animale sia stato bersaglio di pallini da caccia. Intanto in questi giorni continua il pattugliamento sulle montagne della penisola sorrentina del Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione col WWF, a contrasto del fenomeno del bracconaggio.”(Claudio d’Esposito)

Qualche notizia su questo mitico gufetto migratore

nella-scatola-1Questo simpatico “gufetto” è uno degli emblemi delle serate estive, quando riempie l’aria col suo “chiù” ripetuto per ore ad intervalli di appena due-tre secondi.

A lui basta poco: un paio di grandi alberi dove rifugiarsi durante il giorno e nidificare nelle cavità, una macchia di verde, un giardino. Sonnecchia durante il giorno, mentre di notte si sveglia, caccia e canta. Con un’apertura alare di circa 50 cm, la lunghezza di circa 20 cm e il peso di 80/100 g l’assiolo è il più piccolo rappresentante europeo della sua famiglia dopo la civetta nana.

Con l’iride giallo/arancio e il piumaggio mimetico (bruno/grigiastro con vermicolature scure color corteccia), è riconoscibile dai “ciuffetti” tipici di tutti i gufi. Per essere così piccolo è anche un grande migratore, che passa primavera ed estate nell’Europa centrale (compresa l’intera Italia ad eccezione delle zone montane) e va a svernare a sud del Sahara.

E’ estremamente utile all’agricoltura perchè caccia un gran numero di insetti nocivi: cicale, cavallette e maggiolini sono fra le sue prede prevalenti, ma si nutre anche di lombrichi e, occasionalmente, di piccoli uccelli, rospi, topi o altri piccoli mammiferi. E’ obiettivamente irresistibile!!!

L’Assiolo ama la solitudine – al limite la compagnia di pochi simili – e la vita notturna. Poco dopo il tramonto, la specie si “risveglia” dal torpore diurno per iniziare la caccia, che dura tutta la notte, fatta eccezione per una breve pausa.

Quando si sente minacciato, l’Assiolo assume una tipica posizione “eretta”, mimetizzandosi tra la vegetazione e restando immobile anche per lungo tempo. Solo quando il potenziale nemico è abbastanza vicino, l’Assiolo spicca il volo, cambiando posatoio e riassumendo immediatamente la postura mimetica. In mancanza di vie di fuga, la specie mostra una varietà di atteggiamenti aggressivi, come soffiare, far battere il becco o sgranare gli occhi in modo asincrono, “preliminari” che possono sfociare in veri e propri attacchi diretti con artigli e becco.

Da “L’assiuolo” di Pascoli, dove il poeta ne ricorda, alla fine di ogni strofa, il tipico “chiù”, al compagno di Ron Weasley nella saga Harry Potter, questa specie trova ampio spazio nella letteratura e nel cinema. Come tutti i rapaci (diurni e notturni) è specie protetta, per cui ne è vietata la caccia, la detenzione ed il commercio.

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