Studenti in corteo e la città si blocca: ma nessuno conosce la reale motivazione dello sciopero

14826467_10209163596401494_254838729_nCinquecento studenti circa e Castellammare si blocca, letteralmente. Traffico infernale per tutta la mattinata e disagi anche per i mezzi di soccorso che sono stati costretti a rallentare proprio per la manifestazione studentesca organizzata dalle scuole superiori della città delle acque.

Il motivo? “La Buona Scuola voluta dal governo Renzi”: assicurano gli organizzatori. Legge (approvata) che ha fatto discutere in tutta Italia come testimoniano scioperi e la raccolta firme (fallita) per abolirla fatta nei mesi precedenti ma l’ondata di queste proteste a Castellammare, forse, è arrivata un po’ tardi.

Tuttavia, parlando con i ragazzi che erano presenti questa mattina, regnava soprattutto confusione: c’è chi ha affermato che lo sciopero fosse per il referendum di novembre (in realtà è fissato al 4 dicembre), chi invece protestava contro la propria dirigente perché le palestre sono rotte e le aula non a norma, chi invece, più fantasticamente, per gli immigrati.

Come spesso succede, quindi, le buone intenzioni di qualche giovane volenteroso sono state totalmente incomprese. Se poi si considera che siamo a ridosso della commemorazione dei defunti, molti degli stabiesi hanno pensato male: questa protesta è stata fatta solamente per saltare un giorno di scuola e garantirsi il ponte.

Rabbia soprattutto per gli automobilisti che hanno dovuto ritardare a causa del corteo che si è radunato presso il liceo Severi. Tutto letteralmente paralizzato considerata anche la momentanea chiusura di via Raiola per dei lavori al manto stradale. Per questo motivo, uno dei tanti stabiesi imbottigliati nel traffico ha perso la testa aggredendo la polizia municipale: per lui è scattato immediatamente l’arresto dando dimostrazione di come la mattinata a Castellammare sia stata ricca di nervosismo.

Ben vengano questo tipo di manifestazioni ma quando hanno una reale motivazione alla base e quando sono condivise dalla maggior parte dei partecipanti. Ma delle domande sorgono spontanee: perchè non andare ieri a Napoli, quando il premier è arrivato in visita (sempre se il motivo era la sua condotta politica)? Perchè non aderire allo sciopero, regionale, di venerdì scorso invece di farlo oggi? Le imminenti festività e la paura, forse, di qualche interrogazione hanno fatto il resto.

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